Nicola Rizzoli, designatore degli arbitri, è stato presente alla riunione presso gli uffici della Lega Serie A a Milano, tra i rappresentanti degli Staff Tecnici dei Club di Serie A TIM, e il Presidente dell’AIA Nicchi. Si è parlato di VAR tra le altre cose.
“ Lo spirito del VAR è verificare quando c’è un evidente errore, serve trovare uniformità di valutazione nell’utilizzo del VAR: l’Italia segue un protocollo unico e mondiale dal quale non ci distacchiamo. Minima interferenza con massimo beneficio: il motto non cambia.
Noi abbiamo portato oggi tutte le situazioni grigie che si sono verificate: nelle 120 partite tra l’anno scorso e questa stagione, i cartellini gialli sono aumentati del 20%, da 454 a 547 in Serie A, soprattutto per proteste. Un’enormità. L’arbitro ha l’obbligo di allontanare i giocatori e di parlare solo con il capitano, se questo non avverrà chi circonderà l’arbitro protestando sarà ammonito
Le ammonizioni per condotta antisportiva sono in aumento, mentre le simulazioni diminuite del 40%: le tensioni sono maggiori. Positivo, invece, il discorso sui rossi, ridotti drasticamente: il gioco è più pulito e ci sono meno situazioni che creano rischi per i calciatori”.
Chiusura sul caso Benatia in Milan-Juventus, con mancato secondo giallo al difensore bianconero in occasione del rigore concesso alla squadra di Gattuso:
“La situazione disciplinare va valutata e recepita dall’arbitro in campo: se il direttore di gara ha certezze su quando l’attaccante controlla il pallone e ha la possibilità di mantenerlo, ciò può portare ad un rosso. Se invece il controllo viene reputato come un anticipo sull’avversario può portare semplicemente al rigore, come accaduto: la situazione è esplicitamente soggettiva”