Alvaro Morata, attaccante del Chelsea, ha parlato a La Gazzetta dello Sport, in particolare del suo rapporto con l’ex allenatore del Napoli, oggi al club inglese.
“Ho chiesto in giro e mi avevano detto che era un tecnico che giocava molto bene con la palla e che ama parecchio il lavoro tattico, però anche che aveva una buona relazione personale con i giocatori e così è stato. Sarri conosce alla perfezione la differenza tra i vari momenti nella vita di una squadra: quando bisogna lavorare in campo è il primo a dare l’esempio e sembra un generale, quando deve scherzare con lui muori letteralmente dalle risate. Il tutto si riflette sul gruppo: stiamo molto bene insieme e giochiamo un bel calcio: siamo appena un po’ indietro in classifica solo perché abbiamo fatto alcuni pareggi, altrimenti saremmo ancora più in alto. Ma considerando che lavoriamo con Sarri da poco più di 3 mesi va benissimo così, anche perché la competizione in Premier è durissima. E miglioreremo”.
“Il fatto non c’è bisogno che succeda qualcosa, che ti infortuni, che giochi bene o male per parlare con lui. No, è sempre disponibile e interessato: ti chiede come stai, come ti va la vita, questioni di calcio ma anche la prima cosa che gli viene in mente, non so, la situazione politica del tuo paese. Una delle prime volte che lo incontrai mi chiese cosa pensavo dell’indipendenza dei Paesi Baschi. Io rimasi a bocca aperta, non me l’aspettavo. Ci mettemmo a parlare con passione, e non è una cosa tanto scontata. Io sono contentissimo di averlo come allenatore e di come stiamo facendo le cose. Ancora non abbiamo perso ma ripeto, con un paio di vittorie in più saremmo in vetta o quasi. Ma non c’è fretta: la stagione è ancora molto lunga”.
“Il suo stile mi piace molto. Avrei potuto segnare qualche gol in più se fossi stato più preciso, ma continuerò a provarci. Il suo sistema è perfetto per me: quasi tutti i palloni mi arrivano quando sono di fronte alla porta, e non è la stessa cosa di quando giocavo spalle alla porta e dovevo girarmi. Non è il mio gioco quello: uno dei posti dove ho giocato meglio è stato alla Juve e anche li non dovevo girarmi, dovevo solo attaccare lo spazio e correre con la palla in avanti. Con Sarri facciamo questo”.