Il Napoli è esploso in quattordici anni, e questo è visibile: c’era la polvere alla Fallimentare, nell’estate del 2004, e poi, un po’ alla volta, ha allestito questo universo luccicante, in cui tracima il proprio oro. Fabian Ruiz è l’ultimo gioiello, ci sono voluti trenta milioni (come da clausola) per strapparlo alla concorrenza e fa niente se la cifra è vagamente inferiore (di cinque milioni di euro: cosa volete che siano, verrebbe da dire?) al prezzo riconosciuto al Betis di Siviglia. C’è una parola, programmazione, che spesso viene estrapolata dal vocabolario o per evitarla o per usarla impropriamente: ma qui, laddove era rimasta terra bruciata, adesso si è scoperto esiste una miniera di (almeno) cinquecentoquindici milioni. CdS