Le foto le avrete viste, hanno scandito le settimane scorse, quelle nelle quali Psg-Napoli e ritorno è diventata una carrellata nelle espressioni di Cavani: si è abbracciato con De Laurentiis, e con affetto, e il cinguettio del club è servito anche per confessare uno stato d’animo e mostrare quell’affetto che pareva svanito, almeno cinque anni fa. Il resto lo ha fatto De Laurentiis, ribadendo concetti che gli sono cari, perché gli affari di cuore non possono conciliarsi con quelli del calcio: «Edi sa che per lui le porte a Napoli saranno sempre aperte. E’ chiaro che però, eventualmente, un giorno, dovrebbe ridursi lo stipendio». E però siamo alle aperture e ad una chiarezza politico-lessicale che non ha precedenti, pur nella consapevolezza di difficoltà (di carattere economiche) indiscutibili: però quello è stato un passo, a cielo aperto, per sostenere una idea forte, che va già al di là del tetto d’un club che ormai s’è spinto oltre i cento milioni complessivi d’ingaggio. Fonte: CdS