La finestra di Leo Junior sul calcio italiano è sempre aperta. Non si perde una partita l’ex centrocampista brasiliano,
«Mi ha impressionato il Napoli nella ripresa contro il Psg perché Carletto l’ha sistemato bene dopo le sofferenze del primo tempo. Poteva vincere»,
ha detto ieri sera all’emittente umbra Radio Onda Libera. I brasiliani d’Italia, anche quelli passati di qui, li conosce a fondo: «Allan avrà sempre più spazio in Nazionale se riuscirà a giocare con continuità. E’ uno che difende bene, s’inserisce e ha un buon lancio. Jorginho e Alisson sono diventati più maturi grazie al vostro campionato, come del resto è successo a me anche se arrivai già 30enne. Jorginho si è adattato subito alla Premier seguendo Sarri».
Le quattro italiane lanciate in Champions sono la riscossa dopo l’esclusione dal Mondiale? «Quello purtroppo non si cancella e l’Italia è mancata parecchio anche a noi brasiliani».
Che momento attraversa il calcio brasiliano? «E’ una fabbrica di materiale umano, abbiamo dei talenti straordinari come Paquetà che al Milan potrà crescere, Paulinho del Bayer Leverkusen e Vinicius Junior del Real Madrid. Tecnicamente è meno elevato, però c’è più intensità. L’ultimo Mondiale qualcosa ha insegnato e penso alla Croazia. Anche noi abbiamo il Var ma c’è confusione».
La Serie A com’è cambiata invece? «E’ sempre un campionato tattico, anche con gli stranieri. Era così pure ai miei tempi, solo che allora c’erano Antognoni, Conti, Graziani e Cabrini che facevano divertire».
Il giocatore italiano più forte oggi? «Non ve ne sono se penso a gente del livello di Del Piero e Baggio. Magari viene fuori Donnarumma che ha doti e l’età. Aspettiamo di vedere cosa faranno i giovani in Nazionale».
Fonte: CdS