Era stato lui Genny la Carogna a discutere con il capitano del Napoli e a decidere che sì, dopo l’assalto ai tifosi del Napoli e il ferimento di Ciro Esposito, la squadra poteva giocare contro la Fiorentina. Prima aveva chiesto ad Hamsik la conferma che il ragazzo fosse vivo: «Se menti ti vengo a pigliare», aveva minacciato, poi aveva deciso di dare il via libera ad arbitro e giocatori.
Non era solo il Napoli a interessare Gennaro De Tommaso, ma anche la droga che importava dall’Olanda e rivendeva nel centro storico. E infatti, quando il suo nome arrivò sui giornali, molti giovani e giovanissimi raccontarono di averlo conosciuto nei dintorni di piazza Bellini, dove ogni sera controllava le vendite. La prima condanna arrivò, però, per i fatti di Roma: prima il Daspo e poi una sentenza che lo puniva con quasi tre anni di carcere.
Nel 2015 venne raggiunto da un’ordinanza per traffico internazionale di hashish e fu poi condannato a 10 anni ridotti in appello a 8.
I magistrati ieri lo hanno condannato a 18 anni di galera ancora per traffico di stupefacenti, è stato proprio in quel periodo che Genny, da casa sua, ha continuato a guidare il gruppo che procurava droga in Olanda e la trasportava a Napoli. Fonte: Il Mattino