Con Sarri il Napoli aveva abituato tutto al bel gioco. Non soltanto all’interno dei confini italiani. La squadra giocava bene e lo faceva in faccia a tutti. Dalla Dinamo Kiev al Real Madrid. Con Ancelotti la musica è cambiata. Non certo quella della Champions, che nelle casse del San Paolo viene sparata a tutto volume da tre stagioni di fila. Ma grazie alle sapienti cure di Carletto, il Napoli ha preso consapevolezza dei propri mezzi, senza alterare la sua anima propositiva che la spinge a cercare sempre il fraseggio e la pressione a tutto campo. Per informazioni chiedere a Liverpool e Psg che contro gli azzurri hanno raccolto appena 2 punti in tre partite. Questo perché Ancelotti ha disegnato una squadra quadrata compatta, condita dall’invenzione di Maksimovic falso terzino e i due piccoletti lì davanti che non danno riferimenti alle difese avversarie. Ècosì che il Napoli si è preso il primo posto del girone e ora ha tutto il destino da scrivere con le proprie mani. Anzi con i propri piedi. Il passaggio del turno, che ad agosto sembrava lontano come la cima dell’Everest, adesso è davvero a portata di mano. Raggiungerlo sarebbe un grande successo anche mentale per il gruppo che già battendo la Stella Rossa il prossimo 28 novembre metterebbe un mattoncino quasi definitivo sulla parola ottavi.
Fonte: Il Mattino