Pietro Roberto Carmignani è stato il portiere del Napoli dal 72 al 77, per 144 volte. Classe 1945. Neppure lui sa bene perché sia per tutti Gedeone. Sa però che allora non esistevano guanti. A Il Mattino, tra le altre cose, parla del suo rapporto con Ancelotti e gli dà un gran bel consiglio:
Con Ancelotti ha lavorato a lungo? «Tanto. Amico fraterno. Ma non lo invidio: tante volte mi ha chiamato per dirmi di prepararmi per raggiungerlo, ma dopo la prima telefonata non è mai arrivata la seconda».
Ci è rimasto male? «Io le uniche telefonate che attendo sono quelle dei miei nipoti che vivono in Australia: mio figlio fa il professore di economia a Brisbane e i due ragazzi sono due grandi sportivi. Micol ha 16 anni ed è pattinatrice, mentre Davide ora è a Barcellona con la rappresentativa australiana di calcetto. Hanno, infatti, la doppia cittadinanza».
Dia un consiglio napoletano a Carlo. «Vada in giro per la città dopo una sconfitta. Saranno i tifosi a dargli coraggio, a fargli venire voglia di rialzare la testa subito, a fargli dimenticare l’amarezza».