Il Napoli di Ancelotti è varie anime fuse in un collettivo che sa essere sgargiante almeno quanto la sontuosa anarchia del Psg, che ha in sé l’irrinunciabile, scintillante opulenza di Neymar, Mbappé e Cavani (probabilmente), da combinare con le striscianti intuizioni di quel demonio di Angel Fabian Di Maria e con la tendenza a lasciarsi andare di Verratti e Rabiot (oppure Draxel, come con il Lille). Ma il San Paolo ha misure più ampie, più profonde, più larghe d’una scacchiera e si resterà ipnotizzati nello scovare gli angoli di passaggio più segreti per atterrare lievi e felici: scacco matto. Fonte: CdS