Gli anni, però, passano e tutto cambia, e si dimentica. Nel calcio come nella vita: lo hanno fatto i tifosi, passati ormai all’evocazione sistematica del grande ritorno, e anche loro, i protagonisti. Che otto giorni, dicevamo, fa si sono incrociati a Parigi: un saluto, baci e abbracci, e poi il discorso del presidente. In sintesi: tengo a te, non ascoltare le chiacchiere. Parole affettuose sibilate al Matador, e soltanto a lui, dopo quelle pubbliche del giorno prima: «Quando Cavani vorrà ridursi l’ingaggio sarà il benvenuto: è nel mio cuore. Con Ancelotti sarebbe l’attaccante perfetto». La suggestione monta. E schizza in orbita dopo l’intervista di Edi al Golden Foot di martedì: «Un futuro a Napoli? I rumor fanno piacere». La base, insomma, è costruita. E sebbene non guadagnerebbe dodici milioni a stagione come a Parigi, il Matador vivrebbe avvolto tra le braccia calde della città e del club. Sarebbe un eroe. Più della prima volta: perché la scelta, sforbiciando lo stipendio a 32 anni da compiere a febbraio, sarebbe molto più di cuore che di testa. Tra l’altro, il progetto tecnico già importante diverrebbe superlativo: Cavani è Cavani, c’è poco da fare, e con lui e con Carletto lo scudetto sarebbe l’obiettivo minimo. E poi, come riporta il CdS, con gente come Insigne e Mertens sarebbe sempre una festa: altro che le (presunte) tensioni con Neymar e Mbappé. Bella favola, vero? Altroché. E per finire, da queste parti Edi potrebbe anche tornare a pescare, la sua grande passione. Ecco, il pescatore: affinché la suggestione autunnale diventi trattativa vera in estate, serve proprio la pazienza del pescatore.
La Redazione