Però Verdi non resterà solo a Napoli, avrà compagni che lo accoglieranno in una infermeria riempitasi nel tempo e divenuta anche un concentrato di esterni offensivi, tutte soluzioni che sarebbero utili eccome per Ancelotti: Parigi può diventare un rimpianto anche per Ounas, che in Francia è esploso con il Bordeaux e che avrebbe piacere, altroché, di frequentare un Paese familiare. Ma pure per lui, come riporta il Corriere dello Sport, c’è un dubbio molto forte, sa quasi di certezza, di ritrovarsi fuori dall’elenco dei convocati, come già successo a Udine. E poi c’è anche Younes, lui, poverino, non è mai riuscito a farsi vedere, si porta appresso gli effetti della rottura del tendine di Achille e conta i giorni che lo separano dal rientro in questo “disgraziato” 2018, intriso di amarezze. E’ tutto stipato sulle fasce, perché avercelo, per Ancelotti, il migliore Ghoulam, quello che si è fermato il primo novembre dell’anno scorso, contro il Manchester City e poi è finito per tre volte sotto i ferri: siamo all’undicesimo mese di assenza, la postura ha bisogno di essere corretta, ma c’è un vago ottimismo adesso e s’avverte la sensazione d’essere uscito dal tunnel.
Magari, per riveder la luce, si darà la mano con Alex Meret, un altro che meriterebbe l’oscar alla sfortuna, frattura dell’ulna al suo secondo allenamento con la maglia del Napoli (quella del ritiro) addosso, prima di scalare una montagna per la quale servono guanti e ancora un pochino di pazienza.
La Redazione