Supercoppa Italia Femminile – La stagione è già a tinte viola, (0-1) sulla Juventus

A decidere l'amichevole ci ha pensato Ilaria Mauro a metà secondo tempo

Supercoppa

JUVENTUS 0
FIORENTINA 1

JUVENTUS (4-3-3): Giuliani; Hyyrynen (27’ st Sikora), Gama, Salvai, Boattin; Caruso, Galli, Cernoia; Bonansea (38’ st Glionna), Girelli, Aluko. A disp: Russo, Panzeri, Nick, Sanderson, Ekroth. All. Guarino.
FIORENTINA (4-4-2): Ohrstrom; Guagni, Agard, Tortelli, Philtjens; Clelland (38’ st Vigilucci), Kostova (1’ st Adami), Parisi, Breitner; Bonetti (42’ st Caccamo), Mauro. A disp.: Jaques, Fedele, Nocchi, Fusini. All. Cincotta.
ARBITRO: Delrio di Reggio Emilia.
Guardalinee: Ravera e Franco. Quarto uomo: Calsavara.
MARCATRICI: 23’ st Mauro
AMMONITE: 6’ st Galli (J), 17’ st Clelland (F), 31’ st Tortelli (F), 34’ st Bonetti (F), 45’ st Caccamo (F).
NOTE: Spettatori 2000. Angoli 9-1 per la Juventus. Recupero: 1’ pt 4’ st. L’albo d’oro
1997 Modena; 1998, 1999 Milan; 2000 Torres; 2001 Bardolino; 2002, 2003 Verona: 2004 Torres; 2005 Bardolino; 2006 Fiammamonza; 2007, 2008 Bardolino; 2009, 2010, 2011, 2012, 2013 Torres; 2014, 2015, 2016, 2017 Brescia; 2018 Fiorentina.

La stagione è già a tinte viola e porta benissimo alla Fiorentina che – dopo aver vinto in poco più di un anno il campionato e due Coppe Italia – alza la sua prima Supercoppa, la ventiduesima del calcio femminile. Mauro regina, Mauro sopra a tutte, la coppa è soprattutto sua. Non solo per il gol che al 23′ della ripresa ha messo l’accento sulle toscane, ma perché ha svettato su tutte, per corsa, aggressività, tempismo, coraggio e costruzione di gioco. Meritato questo primo premio della stagione per la Fiorentina, che ha giocato due partite: un primo tempo serratissimo a ombra sulle juventine, e risalite in massa verso la porta con una strategia precisa e un’intesa tra tutti i reparti. Una furia Philtjens, piccola, fastidiosa e perniciosa, ha macinato chilometri, rubato palle e consegnate altre, come quella regalata a Mauro per il tocco decisivo. Così come Clelland, “cattiva” e onnipresente, tanto per citare chi ha dato l’impressione di avere un compito e di doverlo portare a termine senza se e senza ma. La Juventus viceversa manca il secondo appuntamento stagionale, dopo essere uscita dalla Champions League al primo colpo, questa Supercoppa era lo zucchero per far scendere la pillola amara. Fallito. Ma le bianconere, che nella ripresa hanno sicuramente fatto più che nel primo tempo, non hanno capito né il gioco del primo tempo né quello della ripresa delle avversarie, e tolti gli sforzi di Caruso, Bonansea e Girelli, si è visto poco delle campionesse d’Italia. La Fiorentina non ha mai rischiato troppo. E se nella ripresa è apparsa chiusa, in realtà ha occupato sì tutta l’area a difendere il vantaggio, ma sfruttando certe ripartenze palla al piede ha sfiorato nel finale anche il raddoppio. 

Ma già il primo tempo è stato di marca viola. La Fiorentina non ha mai aspettato che la Juventus venisse fuori e ha aggredito dall’inizio con un possesso di palla sicuro. Un’azione dietro l’altra che ha mandato in confusione le bianconere. Non era finito il primo giro di lancette che Mauro, appunto, si è involata palla al piede verso la porta di Giuliani, rincorsa da Hyyrynen, a cercare l’uno contro uno col portiere, ma il tiro è finito alto. La vera occasione sprecata è arrivata dopo nemmeno un minuto: Giuliani è uscita dall’area, ha rilanciato ma davanti si è trovata Kostova che a porta vuota ha fallito il più facile dei pallonetti. La Juventus sembrava frastornata, il centrocampo non riusciva ad arginare le viola, il cui gioco trovava sempre il varco giusto. Ecco Bonetti che, saltata Gama, prosegue la sua corsa verso la porta. L’intesa con Clelland è perfetta, il tiro meno perché Giuliani para, rientrando per tempo perché sempre Clelland riprende il rimpallo e dalla distanza fallisce un’altra volta. L’assalto della Fiorentina è stato senza sosta. La squadra si è mossa come una marea, avanti insieme e insieme indietro, l’effetto di piena è stato determinante a far risultare dall’altra parte una Juventus scollata. Il tiro più pericoloso è stato quello di Girelli che, alla fine del primo tempo, di testa ha spedito la palla all’incrocio dei pali. E l’intervallo non le è servito a capire cosa stesse succedendo. Poi è successo che la Fiorentina ha vinto la Supercoppa in uno scenario da calcio vero, calcio che conta, che vuole continuare a contare. 

La Redazione

 

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