Le sue parole al riconoscimento rilasciato da De Magistris:
Il Sindaco “Sono davvero felice di consegnare questo riconoscimento a Raffaele Carlino. La sua Carpisa, che ha portato il nome di Napoli in tutto il mondo, è la migliore testimonianza di come si possa eccellere anche in una città dove tutto è più difficile, anche fare il sindaco”.
Con parole semplici, con una cerimonia esemplare per brevità e completezza, Luigi De Magistris oggi pomeriggio a Palazzo San Giacomo ha premiato nello stesso tempo un imprenditore, un’azienda, una città e “il gioco di squadra – ha aggiunto Carlino – perchè dietro i traguardi raggiunti non ci sono soltanto io: ci sono i miei soci, i miei dipendenti e ovviamente la mia famiglia. Questo premio, che ho avuto l’onore di ricevere dalle mani del primo cittadino, va diviso con tutti in parti uguali”.
Premio ad una carriera iniziata nel 1972, a soli 15 anni, quando “nel dopo-scuola ho cominciato a lavorare con mio padre Gennaro in una piccola fabbrica artigianale a piazza Mercato. Da allora la nostra tartaruga, il simbolo della Carpisa, ne ha fatta di strada, ma non ha alcuna intenzione di fermarsi”.
Calcoli alla mano, pur avendo soltanto 61 anni, Carlino è a soli quattro anni dalle nozze d’oro con il lavoro. “Il momento più bello della mia carriera? Deve ancora arrivare. Il passato è importante, è fondamentale, ma bisogna guardare avanti. Il futuro prossimo? Apriremo a Nola, nella sede dell’azienda, una scuola di formazione per artigiani della pelletteria. E’ un mestiere che rischia l’estinzione, non possiamo permetterlo”.
Il sogno di Carlino? “Un’insegna Carpisa a Manhattan. Ma soltanto quella. Non ho mai voluto portare la mia azienda lontano da Napoli e non lo farò mai. Rimarremo per sempre qui, dove la gente, quella per bene, ha una marcia in più”.
E dove c’è una squadra, il Napoli Calcio Femminile Carpisa Yamamay che Carlino vuole “assolutamente riportare in serie A per sfidare la Juventus”.
A festeggiare Carlino a Palazzo San Giacomo anche le tartarughine di Geppino Marino, rappresentate per l’occasione da Vlada Kubassova, Giulia Risina e Lisette Tammik”.
Fonte Uff Stampa Raul Corcione