Una delle doti di Ancelotti è l’imprevedibilità

Napoli dai mille volti, Ancelotti cambia formazione in ogni partita, non ha mai riproposto lo stesso undici non dando così punti di riferimento agli avversari. Decisive alcune mosse del nuovo allenatore, innanzitutto il cambio del modulo, il passaggio dopo il ko di Genova contro la Sampdoria dal 4-3-3 al 4-4-2. Segnali confortanti già dalla prima verifica contro la Fiorentina: vittoria di misura con il gol di Insigne e nessun patema in fase difensiva con i viola di Pioli mai pericolosi. L’intuizione più felice è stato lo spostamento di Lorenzo in una posizione centrale, molto più vicino alla porta: liberato dai compiti difensivi di rientro sulla fascia adesso è molto più determinante non solo come assist ma anche come gol e con 7 reti è il bomber del Napoli. Una squadra imprevedibile per il continuo cambio di interpreti da parte dell’allenatore: le ultime due sorprese sono state l’impiego di Maksimovic da terzino destro contro il Liverpool per formare una linea difensiva fissa a tre (l’antidoto migliore alle ripartenze del Liverpool) e quello di Ounas da seconda punta nel ruolo di Insigne, mossa premiata dal suo gol che ha sbloccato la partita con il Sassuolo. Fonte: Il Mattino

Ancelotti
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