Geppino Marino, allenatore Napoli femminile Carpisa Yamamay, è stato intervistato in esclusiva da “ilnapolionline.com” riguardo la nuova partenza della stagione delle sue ragazze e del nuovo inizio del calcio femminile nella città di Napoli. Ecco quanto dichiarato dal mister azzurro ai nostri microfoni.
Quali sono i vostri obiettivi per questa stagione e cosa si aspetta da questo evento, e se è emozionato da questo nuovo inizio? “Per me questo è stato un ritorno, sono stato già 4-5 anni fa con la Carpisa. Stavamo in Serie A, ma adesso il compito è diverso, bisogna ritornare in Serie A. Noi vogliamo ritornare nel calcio che conta”.
Si aspetta una cavalcata trionfale fino alla A oppure si aspetta difficoltà? “Vogliamo provare a fare questa cavalcata, purtroppo ci vuole il tempo che ci vuole siccome ci sono due campionati da vincere e nello stesso anno non è possibile (ride n.d.r. ). Abbiamo una società importante , una squadra molto valida, e i presidenti sono molto ambiziosi e vogliono ritornare nel calcio d’elite. Il mio compito è riportare la squadra nel posto che merita”.
A livello tecnico cosa si aspetta dalle sue ragazze? “A livello tecnico la rosa messa a disposizione dalla società ha un tasso tecnico molto importante, quindi dovremo affrontare le difficoltà della categoria che è complicata per l’approccio alla singola gara, ne risulta che dobbiamo essere bravi a trovare il giusto approccio e lavorare sotto l’aspetto della mentalità”.
Per quanto riguarda l’immagine creda che la presentazione delle squadre giovanili e della prima squadra all’Edelandia aiuterà a far conoscere questa realtà? “Assolutamente si, anzi vorrei vedere ancora più persone e più seguito nelle singole gare, visto che di supporto non se può mai avere abbastanza”.
Nel nord dell’Europa il calcio femminile è molto seguito, ed il settentrione del nostro paese si è mosso da poco, in particolare la Juve. Crede che noi possiamo fare lo stesso a Napoli? “Assolutamente si, Napoli è una città che vive di calcio, più di loro, e penso che possiamo fare di meglio”.
Intervista a cura di Raffaele Trematerra
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