La regola di Insigne: cambiando l’ordine di partenza, il risultato non cambia e Lorenzo segna sempre. «I tifosi si aspettano tanto da me e io cerco di ricambiare con i gol. Sto vivendo un bel periodo, spero di continuare». Quella con il Sassuolo è stata la prima partita cominciata in tuta, seduto in panchina, dopo nove di fila dall’inizio tra campionato (7) e Champions (2). Una maratona notevole: «Ancelotti mi ha messo più vicino alla porta, facendomi risparmiare un po’ di fatica in fase difensiva». E mica soltanto questo: «Mi ha chiesto di essere più cattivo e deciso sotto porta e io sto provando a ricambiare la sua stima». Si direbbe che le cose vadano per il meglio: «Sono più sereno, più spensierato e contento con i gol: io ci provo sempre e in campo mi sacrifico per la squadra, ma la cosa fondamentale è continuare a vincere. Anche se non segno io». Beh, per il momento le due cose stanno andando di pari passo: nelle ultime sette partite Lorenzo non è riuscito a fare centro solo due volte, con la Stella Rossa in Champions e con la Juve in campionato, guarda caso le sole due partite di questa serie non vinte dal Napoli. «Ripeto: è un bel momento per me, ma a prescindere da tutto mi auguro che la squadra riesca ad arrivare in fondo in tutte le competizioni. Al di là delle mie reti». Che, conti alla mano, ora sono complessivamente 70, come Vinicio e Cané, e 54 in campionato, a un solo gradino da Savoldi. La top ten della storia del club, già centrata in fatto di presenze complessive (272), si avvicina anche in queste due categorie. Fonte: CdS