Andrea Dossena, terzino sinistro, nel 2010 abbandonò il rosso per tingersi d’azzurro,
collezionando un’altra splendida esperienza di una carriera che l’ha reso fiero, non senza qualche rimpianto. «Non avrei mai dovuto lasciare il Napoli… », ripete spesso, ma quella scelta (gennaio 2013) rappresenta il passato. Attende la gara di domani sera.
Perché temere il Liverpool? «Perché sta bene fisicamente, perché ha tanta qualità, perché è la fotocopia, nel dna, del suo allenatore. Quest’anno, poi, è ancora più forte, e non solo per il mercato».
E allora per cosa? «Lo scorso anno il Liverpool attendeva e ripartiva in velocità col suo
tridente. Oggi pressa alto, forte di una solidità difensiva notevole. Va alla ricerca immediata del pallone e quasi sempre riesce ad impossessarsene. Ho visto la prima mezz’ora col Psg: i francesi non sono mai usciti dal loro centrocampo. Certo, mancava Verratti, ma la forza
del Liverpool era impressionante. La chiave tattica, domani, sarà tutta qui».
Prego? «Il Napoli dovrà esser bravo a superare il primo pressing per cercare di liberare Insigne tra le linee. Se ci riuscirà, avrà tante chance di far male al Liverpool. Che in difesa non è imbattibile».
È questo il limite dei Reds… la difesa? «I due centrali non sono velocissimi e i terzini spingono tanto. Il Napoli deve approfittarne. Ce ne siamo accorti con la Roma, un anno fa. Per natura, il Liverpool è una squadra votata all’attacco. Inevitabilmente qualcosa concederà… ».
C’è un giocatore che, più d’altri, toglierebbe alla squadra di Klopp? Non vale rispondere Salah….«Ma Salah, oggi, dopo la finale Champions e il Mondiale, non è ancora al top della forma. Probabilmente non ripeterà neppure l’annata dello scorso anno, che è stata straordinaria. E comunque questo Liverpool, a differenza di quello che ho conosciuto io, non ha lo Gerrard o il Torres della situazione. Nel contesto sono tutti decisivi a modo proprio».
Ci faccia qualche nome….«Penso a Keita, preso dal Lipsia, che va a mille; a Manè, che non avrà la stessa tecnica di Salah ma quando parte è un missile; ad Alexander-Arnold, che spinge tanto sulla destra. Riflettendoci, un giocatore che mi fa impazzire c’è…».
Sarebbe? «Milner! Fa il terzino, il centrocampista, calcia le punizioni, ha agonismo. Per spirito incarna e sposa l’animo Liverpool. Ecco perché mi fa impazzire ».
A proposito… ma il Napoli la convince? «Quando cambi allenatore paghi dazio. O prendi una copia del precedente, che non sarà mai uguale all’originale, oppure accetti l’idea di un avvio
“in salita” – ma relativamente, dati i risultati – e ricominci con fiducia. Con Ancelotti è cambiato il modulo e anche l’interpretazione della partita. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma le premesse sono molto positive. E domani sarà una bellissima partita».
Il Roma