Pochi dubbi, il Napoli di Sarri è definitivamente andato in soffitta. Questa squadra è chiaramente un prodotto di Ancelotti: un marchio inconfondibile, di quelli che metti a fuoco e non riesci più a togliere via. Questione di lavoro, e Carletto lo ha fatto alla grandissima. Si dice che chi semina vento raccoglie tempesta, e nel caso di Ancelotti, in casa Napoli deve aver seminato raggi di sole perché quel che si sta raccogliendo sono radiose giornate di luce. Contro il Parma è il trionfo della sua filosofia, quella che prevede di azzannare l’avversario, stritolarlo nei primi minuti e poi affidarsi ad una gestione ragiona della gara.
A questo punto la squadra è pronta alla sfida di sabato contro la Juventus?
«Sono soddisfatto dall’applicazione che i giocatori mettono nel fare le cose. Sono bravi e attenti ad applicare la strategia che studiamo con lo staff. Sappiamo che ci attendono dei test difficili, ma ci consola il fatto che in questo momento stiamo bene».
Ha già pensato alla formazione?
«È un bel rompicampo. Sarà complicato perché tutti hanno dimostrato di poter giocare in questa squadra dal primo minuto. Fare delle scelte non è mai facile anche se i giocatori stanno bene e risponde alla grande alle richieste che faccio loro durante gli allenamenti settimanali».
Contro il Parma ha schierato un centrocampo insolito.
«In fase difensiva era un 4-4-2 classico con quattro centrocampisti e due attaccanti che si sono sacrificati molto. Una cosa che ci ha dato dei vantaggi nel recupero palla perché tutti vanno sulle seconde palle e su quelle sporche che poi diventano preziose per le ripartenze».
E in fase offensiva cosa cambia?
«Dipende molto dagli interpreti, perché possiamo sfruttare l’ampiezza con gli esterni o con i terzini. Con Zielinski e Fabian Ruiz che si accentrano molto e giocano tra le linee insieme a Insigne, ad esempio, Malcuit e Mario Rui avevano più campo per andare. Con Callejon e Verdi, invece, possiamo sfruttare di più le fasce perché sono giocatori più propensi ad allagarsi».
A proposito: le è piaciuto Malcuit?
«Ha mostrato le sue qualità. È rapido e veloce nell’uno contro uno ma ancora deve abituarsi al lavoro con gli altri tre difensori. Sono fiducioso, perché questo step successivo arriverà con il lavoro quotidiano che sta facendo molto bene sul campo».
Rimaniamo sui singoli: Fabian Ruiz ha giocato largo a destra.
«Lui è abituato a giocare a destra in un centrocampo a tre o a due, questa era una posizione nuova per lui ma ha buone qualità nel controllo della palla. Poteva essere un problema in fase difensiva ma si è comportato bene».
Gli intoccabili, però, sono Insigne e Koulibaly.
«Kalidou dal un punto di vista fisico non ha problemi e può giocare ogni tre giorni».
E Insigne?
«Lorenzo ha una vena ispirata in questo momento ed è giusto tenerlo dentro. Quando sarà stanco, così come quando lo sarà Koulibaly, li ruoterò come gli altri, ma per ora bisogna sfruttare il momento felice di un giocatore che segna con continuità».
Insomma, dopo sette partite può confermare di essere convinto della sua scelta?
«Sono molto contento di essere a Napoli. I motivi della scelta sono legati all’entusiasmo per la squadra da parte della piazza, il progetto della società e la rosa. I giocatori sono molto disponibili, ho trovato un gruppo molto sano. Anche se stiamo provando a cambiare qualcosa rispetto al passato. Al momento ci siamo comportati bene e siamo in perfetta sintonia con quello che ci eravamo prefissati a inizio di stagione. Il campionato era e rimane complicato».
L’impressione generale è che il gruppo sta bene.
«Il gruppo è molto motivato e si allena bene, tutti accettano le decisioni. Mi rendono il lavoro facile ma anche complicato perché molti meriterebbero di giocare di più. Il fatto che ci siano tante partite da un certo punto di vista mi aiuta perché li posso far ruotare».
Il turnover continua a funzionare alla grande.
«Dopo la partita di Torino i giocatori che non erano stati utilizzati sapevano che avrebbero giocato col Parma. Questo per una questione di freschezza che ci ha dato molti vantaggi rispetto agli avversari che avevano cambiato meno. La prestazione dei giocatori contro il Parma mi crea molte problematiche per la formazione anche se oramai so che chiunque scelgo mi darà delle soddisfazioni».
Cosa è scattato nella mente dei giocatori dopo la sconfitta di Genova contro la Sampdoria?
«Stiamo bene, siamo tutti motivati. Dalla partita con la Fiorentina abbiamo cominciato a difendere in maniera diversa e ci troviamo meglio. Quando abbiamo la palla è cambiato poco se non la posizione di Insigne che in questo momento è determinante per noi».
Di solito come festeggia le gare vinte?
«In nessun modo particolare. Dopo le partite non ceno».
Tratto da Il Mattino