Carolina Morace ha fatto la storia del calcio femminile italiano: ha vinto 12 scudetti ed è stata 12 volte capocannoniere del campionato. In estate, dopo le esperienze con Canada e Trinidad&Tobago, è stata chiamata dal Milan per fare anche la storia del club rossonero, che ieri ha debuttato in Serie A con una larghissima vittoria (6-0) sul campo della Pink Bari. Oggi, nell’intervallo di Milan-Atalanta, la squadra si godrà l’applauso di San Siro. «Non potevo chiedere di meglio soprattutto in un campo così che, al di là del risultato, non è un campo facile. Sono contenta perché, al di là del fatto che riusciamo a giocare, quando c’è da tirare fuori il carattere e la personalità le ragazze non si tirano mai indietro».
Lo scorso anno, a Bari, la Juve soffrì tanto… «Ma sono convinta che saranno in molte a soffrire anche quest’anno, perché è un campo dove la Pink Bari sa rendere la vita difficile alle avversarie. La tribuna, poi, era tutta piena, e anche l’aspetto ambientale avrebbe potuto incidere. Invece il Milan ha interpretato al meglio la partita. Peccato soltanto per le troppe ammonizioni…».
Si è emozionata? «All’inizio indubbiamente sì. Ma sono consapevole di allenare un gruppo di ragazze intelligenti, che nel precampionato si sono comportate molto bene, e sono consapevole del lavoro che abbiamo fatto per tutta l’estate. Una volta che sai di aver lavorato in un certo modo, l’emozione si sente meno. E con il calcio d’inizio se n’è andata».
Nella sua carriera ha segnato centinaia di gol. Valentina Giacinti ha esordito con un poker: si rivede in lei? «Assolutamente no (ride, ndr). Valentina ha dei margini di miglioramento enormi, una velocità di inserimento impressionante, attacca benissimo la profondità, è molto più veloce rispetto a quando giocavo io. Abbiamo due stili completamente diversi. Lei è molto brava ad attaccare gli spazi vuoti, gioca bene in acrobazia, ha una buona tecnica e un buon controllo. Ma non fa le finte davanti al portiere, e per questo la sto martellando».
Il c.t. delle azzurre Bertolini ha detto che le grandi rischiano di perdere punti ogni sabato. È d’accordo? «Non ci saranno partite facili, sono d’accordo con Milena. Non mi ha sorpreso il risultato del Sassuolo, che ha battuto la Roma. Quella della mia amica Betty Bavagnoli è una squadra fortissima in prospettiva, fatta di tante ragazze giovani che rappresentano il futuro del calcio femminile italiano. E il fatto che abbiano segnato due gol fuori casa la dice lunga sul loro valore. Il Sassuolo, invece, si è molto rinforzato rispetto allo scorso anno, ed è una delle outsider, come lo siamo noi».
Vi sentite addosso la responsabilità di trainare l’intero movimento del calcio femminile? «Sono entrate le grandi squadre, il campionato sarà trasmesso da Sky, l’attenzione mediatica è cresciuta in maniera incredibile. Tutto questo fa capire quanto i tempi stiano cambiando e stiano migliorando. La nostra responsabilità è quella di giocare bene al di là delle vittorie o delle sconfitte, e di far vedere che il calcio femminile è bello, divertente e spettacolare. Tutte le squadre, dalla più piccola alla più grande, devono insistere sul concetto del gioco. Noi, la nostra parte l’abbiamo fatta, dobbiamo continuare così».
La Redazione