Durante la gara, poi, ci sono stati dei cambi, ma l’attacco Champions, scelto da Ancelotti per la trasferta di Belgrado, era formato da Callejon, Milik ed Insigne:
7 CALLEJON
Indispensabile. Fulminante nei suoi ritorni in difesa, attaccante aggiunto per allargare il campo, si accentra con frequenza cercando il duello con Rodic ma ed è lucidissimo. Costretto a corse all’indietro, fa sempre la cosa giusta
Indispensabile. Fulminante nei suoi ritorni in difesa, attaccante aggiunto per allargare il campo, si accentra con frequenza cercando il duello con Rodic ma ed è lucidissimo. Costretto a corse all’indietro, fa sempre la cosa giusta
5 MILIK
Se ne sta là davanti, tra Savic e Degenek, come una damigella che attende lo spasimante dandosi delle arie. Resta a lungo nel tunnel del Marakana, poi quando ne esce ha una grande occasione ma Borjan neutralizza il diagonale con i piedi. Fa troppo poco per farsi vedere anche quando ne ha ben tre alle sue spalle6 INSIGNE
Manuale della punta: accorciare e ripartire. Lo fa bene due volte nel primo tempo e la seconda volta colpisce il palo (18′). Non dà mai un punto di riferimento alla difesa serba che si ammattisce per stargli dietro: copre almeno una trentina di metri sul fronte offensivo. Spesso lezioso, ma il ragazzo è fatto così.
Se ne sta là davanti, tra Savic e Degenek, come una damigella che attende lo spasimante dandosi delle arie. Resta a lungo nel tunnel del Marakana, poi quando ne esce ha una grande occasione ma Borjan neutralizza il diagonale con i piedi. Fa troppo poco per farsi vedere anche quando ne ha ben tre alle sue spalle6 INSIGNE
Manuale della punta: accorciare e ripartire. Lo fa bene due volte nel primo tempo e la seconda volta colpisce il palo (18′). Non dà mai un punto di riferimento alla difesa serba che si ammattisce per stargli dietro: copre almeno una trentina di metri sul fronte offensivo. Spesso lezioso, ma il ragazzo è fatto così.