CDS Campania – “ANCELOTTISMO” “Il mio è un calcio diverso, conquisteremo la gente!”

Ancelottismo: forse, non l’avrete mai sentito. Però, potreste averlo percepito. E poi basterebbe anche farsi un giro tra i libri di Storia (del calcio), per andare a scovare il senso compiuto di una filosofia che s’è sparsa ovunque e s’è pure radicata. Ancelottismo: si potrebbe chiedere ai milanisti, ai tifosi del Chelsea e del Psg e del Bayern, ai cultori d’un football sempre moderno cosa evochi un termine rimasto soffocato, mai marginale e mai divulgato, se non vincendo. «La mia filosofia non è legata ad una precisa identità e comunque non è in contrapposizione con quella di Sarri: a me piace il gioco corto e quello lungo, l’attacco verticale e la difesa alta o anche bassa, perché a volte dipende, conviene aver poco spazio alle spalle. Diciamo che il mio calcio è meno identificabile rispetto a quello di Sarri e di Guardiola». Ma insomma, mica si può star qui a fare i «petalosi», e comunque l’origine dell’Ancelottismo è nel Sacchismo, altra corrente di pensiero d’un epoca bella e per davvero, in cui ci si stropicciava gli occhi mentre adesso, il Re Carlo, l’erede (forse) prediletto di un allenatore che ha segnato quell’era, va alla conquista di Napoli in uno stadio desertificato. «Verranno in pochi, ventimila, così sembra, e non entro nel merito, ed allora toccherà a noi fare in modo che quelli che saranno al San Paolo poi chiamino gli altri. Il nostro compito è quello di vincere e anche di offrire uno spettacolo che attragga: io sono qui perché conosco una Napoli passionale e so che esiste una squadra con valori. Abbiamo perso con la Sampdoria, però pensiamo di sapere come e perché sia successo tutto ciò». 

Fonte: CdS

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