«Scrivere un libro con Ancelotti? Mi auguro di sì, può capitare. Ho comprato il libro del mister ma non ho ancora finito di leggerlo».
«Sempre in svantaggio? Non è possibile, dobbiamo invertire il trend già dalla prossima partita contro la Fiorentina».
«Momenti più belli in azzurro? L’approdo in questa squadra, la vittoria della Coppa Italia ed aver battuto il record di Maradona».
«Fiorentina-Napoli? Ha fatto male, mi sono sentito come se mi fosse caduto tutto addosso e sono rimasto senza parole. Prima di Firenze ci credevamo tutti nella vittoria finale»
«Gol più belli? Uno contro il Milan e l’altro, in finale, ai danni della Juve».
«Futuro? Giocherò ancora alcuni anni e poi deciderò. Ho una scuola calcio in Slovacchia ma poi penserò al da farsi».
«Questo libro parla tantissimo di Napoli. La città l’ho visitata poco perchè i tifosi mi chiedono sempre foto e autografi. Mi piacerebbe vedere Napoli antica ed il Vesuvio. Sono orgoglioso del mio rapporto con la città: i tifosi mi hanno sempre dimostrato il loro bene, la città mi ha dato amore. Non concepisco i cori contro la città nè contro la squadra: ci guardano milioni di persone mentre siamo in campo e siamo un esempio, per cui dobbiamo comportarci bene».
Lavora lì da ormai 11 anni, abita lì a due passi. Non poteva scegliere un altro luogo, se non Castelvolturno, la sala conferenza, Marek Hamsik per presentare il suo libro. L’ autobiografia del capitano azzurro “Marekiaro”, scritta per Mondadori Electa e che contiene anche un brano dello scrittore napoletano Maurizio de Giovanni, verrà presentata oggi alle 14.30, proprio nel luogo dove Hamsik da ragazzo, quale giunse, è divenuto uomo. Il capitano, nel libro, parla delle sue passioni, dal calcio alla moda, alle auto. Marekiaro, lo battezzò Raffaele Auriemma in telecronaca e così lo chiama da sempre Paolo Cannavaro, seguito da tutti i tifosi del Napoli, ha un motto che lo rappresenta e che è evidente anche dai suoi atteggiamenti e dai suoi modi di fare: “Chi urla mostra debolezza”. E’ il suo, senza dubbio.