La Gazzetta – Top e flop in serie A. C’è anche un azzurro

TOP & FLOP

Se la prima impressione è quella che conta, possiamo dire che il genoano Pjatek lascerà un’impronta nella nuova A. Si chiama Krzysztof, ha appena 24 anni ed è costato soltanto 4 milioni. Nella città di Colombo questo Cristoforo polacco si è presentato con 3 gol e un emblematico 7 di media voto nelle prime 3 gare. Le aride cifre dicono poco: i rossoblù sognano di aver trovato il nuovo Skuhravy. In ogni caso l’intuito di Enrico Preziosi stavolta ha funzionato, visto che il nuovo arrivato ha prontamente preso il posto dell’esodato Lapadula.

SIMMETRIA Il contrappasso è tutto giallorosso, considerando che Javier Pastore in queste prime uscite si è fermato a un desolante 5,17 nei voti Gazzetta. Pagato ben 24,7 milioni di euro e con un ingaggio al top, da lui ci si aspettava ben altro. Di Francesco sta costruendo la Roma attorno a lui, anche per questo l’attesa è spasmodica, e l’ex Psg ne paga le conseguenze. Siamo partiti dal numero uno sul podio e dal titolare del «contropodio» per provare a fare un bilancio di fine estate, considerando gli stranieri arrivate in estate (anche se si tratta di ritorni come il Flaco) basandoci sui voti del nostro giornale e aggiungendoci alcune considerazioni tipiche del mercato. In quest’ottica abbiamo coniato la categoria dei «più attesi». A capitanare la ristretta cerchia c’è Cristiano Ronaldo: quel suo 6,17 senza la gioia di un gol è troppo neutro per poterne indicare le qualità. Sulla stessa falsariga il compagno di squadra Emre Can, sinora rimasto ai box in una sorta di quarantena bianconera. Altrettanto si può dire per il fiorentino Pjaca, in rodaggio dopo il Mondiale e al centro di tante attese non solo a Firenze.

EL TORO Si era presentato benissimo Lautaro Martinez, ma sinora non l’abbiamo di fatto visto in campionato. Chiaro che da lui ci si aspetti tanto. A Napoli intanto Fabian Ruiz morde il freno nel turnover di Ancelotti. Così come Bakayoko non ha ancora trovato la forma per diventare titolare nel Milan. Merita attenzione anche il sampdoriano Vieira: spesi 7 milioni per lui, a Giampaolo il compito di plasmarlo. Altro volto sorridente è quello di Kevin-Prince Boateng, anima del nuovo corso al Sassuolo (dove brilla anche Boga). Liberato dall’Eintracht, il club di Squinzi ha dato fiducia all’ex milanista con un contratto pluriennale. E lui sta rispondendo al meglio. Non solo con le prestazioni e una media del 7 da fare invidia, ma soprattutto dando l’esempio ai più giovani compagni.

IL COLPO Dal suo canto il Torino si sfrega le mani per i 10 milioni spesi per il centrocampista Meité. Il 6,7 medio dà luce a un avvio di stagione prorompente ed è facile dedurre che il suo valore è già cresciuto in maniera sostanziale. A ruota indichiamo anche i cosiddetti «promossi». Un applauso ai due croati del Cagliari: Srna (6,75) e Bradaric (6,5). Si sono inseriti con successo e soprattutto il centrocampista (strappato al Bordeaux) può diventare un protagonista delle prossime trattative. Occhio anche all’attaccante Samuel Mraz (6,5), acquistato dall’Empoli per appena 2 milioni. Sullo slovacco sono in tanti a giurare. Bene pure Lafont, portierino della Fiorentina. E veniamo a due nomi noti: Justin Kluivert e Emiliano Rigoni. Il neo-giallorosso s’è presentato bene e rivendica spazi. Invece l’argentino dell’Atalanta sa già che Gasperini conta molto su di lui. Consideriamoli delle certezze. Ora torniamo nel girone delle sofferenze. A Napoli il portiere Ospina era stato accolto come il salvatore della patria, prendendo subito il posto di Karnezis, ma la media del 5,25 dice che anche lui è in rosso. Nel frattempo a Bologna Federico Santander è già nell’occhio del ciclone. Il paraguaiano acquistato dal Copenaghen per 6 milioni è ancora a secco di gol, ma soprattutto è parso spaesato. Per Inzaghi è l’ora degli straordinari: i suoi attaccanti fanno cilecca. Questi giudizi potranno velocemente cambiare. Le prove d’appello non mancano fino al mercato di gennaio, ma è altrettanto vero che gli allenatori hanno già capito cosa non funziona nelle loro squadre.

Fonte: Gazzetta

 

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