Di Younes avevano colpito un paio di decisioni, come riporta il CdS, diciamo così discutibili: arrivò a Napoli, firmò, guardo persino la partita con il Bologna (si era a gennaio), poi decise di tornare a casa, all’Ajax. Ci è rimasto per un po’, un paio di mesi, il tempo di rovinarsi la stagione e anche l’immagine, ricostruita in fretta, nel Napoli, dove è «uno straordinario, sensibile ragazzo». Intanto, nel curriculum vitae ci ha messo anche la rottura del tendine d’Achille: la rieducazione procede e lui comincia ad essere felice, va sui social, posta le foto e frasi incoraggianti. Per la cronaca: ha appena venticinque anni, ha una carriera niente male alle spalle (Borussia Moenchengladbach, Kaiserslautern poi l’Ajax) e conviene aggiungerci anche cinque presenze nella nazionale tedesca, alla quale non si accede di certo per diritto divino o per magnanime concessione. Un talentino niente male, se fa quel che sa con i piedi. Resterà a guardare la Champions League, però avrà anche modo di riprendersi questo 2018 perduto.
La Redazione