La sconfitta di Genova è clamorosa e mette a nudo i limiti attuali del Napoli. Più che una scivolata è stato un tonfo. Ma non è detto che sia negativo. Dopo le prime due vittorie, entrambe in rimonta, forse l’ambiente si stava convincendo di avere comunque sempre la forza di rimediare, seppur fallendo costantemente l’approccio alla gara: con Lazio, Milan e Sampdoria. Il 3-0 di Marassi invece mostra una squadra da «lavori in corso», che ha perso distanze in campo sbagliando in certi momenti la fase difensiva e perdendo anche lucidità sotto porta. Comunque ci sono valori importanti nella rosa e non è momento di processi, però il rendimento è deficitario non tanto nei risultati ma nelle prestazioni.
Carlo Ancelotti ha cercato, finché poteva, di procedere per gradi nel portare i suoi concetti di gioco. Una sconfitta così pesante serve anche a togliere un pizzico di presunzione al gruppo, costringendo i giocatori a una maggiore attenzione. A un tecnico di questa esperienza non servono consigli: solo la massima applicazione di tutti e il sostegno di un ambiente unico per passione. Fonte: gasport