Enrico Fedele: “Ci manca Reina, la difesa non ha più la sua linea guida”

L'agente Fifa analizza il momento della squadra nelle pagine de "il Roma"

Sarebbe facile ora buttare a mare il bambino con tutta l’acqua sporca. Allora esaminiamo questa lezione di calcio con dei dati di fatto. In verità ho rivisto la stessa partita di 4 anni fa quando il Napoli di Benitez incassò tre gol sul campo dell’Empoli di Sarri. A Marassi è stato Giampaolo a stravincere tatticamente la sfida con Ancelotti. La scelta di inserire Verdi nel ruolo di Callejon non è stata certamente indovinata perché l’ex giocatore del Bologna sa giocare a ridosso delle punte e non sulla fascia con compiti difensivi. Così come è stata negativa la prova di Diawara che, soprattutto nella prima mezzora di gioco, non si è visto in campo. Comunque quelli che pesano e che preoccupano non poco sono i tre gol subiti, che si vanno aggiungere ai tre incassati contro Lazio e Milan. La nota dolente, infatti, è la difesa dove i “cavalli” di Sarri sono diventati improvvisamente dei “muli”. Ed ecco che viene fuori quello che era il ruolo di Pepe Reina, il grande manovratore della difesa azzurra, il portiere, che anche se si concedeva qualche “licenza”, dettava i tempi a tutti gli uomini della
retrovia con le sue urla che arrivavano fin alle orecchie degli spettatori. Insomma in questo Napoli si sente l’assenza di Reina. Così come mi preoccupa la strafottenza di Insigne, che gioca con troppa
superficialità. Personalmente non lo avrei fatto proprio giocare, dopo averlo visto molto sottotono nelle prime due partite di inizio campionato, ma una volta in campo, sinceramente nella ripresa non lo avrei sostituito nel momento in cui occorreva recuperare due gol. Probabilmente Ancelotti ha voluto mostrare il pugno duro e far capire che nessuno è insostituibile. Il futuro? Questo Napoli se non gioca al massimo delle condizioni non è in grado di inserirsi nella lotta per lo scudetto.

La Redazione

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