di Pierpaolo Matrone
A Napoli ha lasciato un pezzo di sé. Non lo diciamo noi, sono parole
sue, di Lorenzo Tonelli, uno che nonostante non sia riuscito a lasciare
un’impronta forte in campo alle falde del Vesuvio c’è stato bene. Certo,
sono stati due anni complicati perché il terreno di gioco l’ha visto ben
poco, ma nello spogliatoio non c’è mai stata una parola fuori posto e,
al di fuori di questo, la passione della piazza ha saputo conquistarlo.
L’hanno scaldato fin dal primo giorno, i suoi ormai ex tifosi, da quando
era sbarcato su precisa richiesta di Sarri. Sognava la Champions League,
la Nazionale. Voleva sfondare e consacrarsi dopo la grande avventura
all’Empoli. E invece non ce l’ha fatta, un po’ per gli infortuni, un po’
perché scalzare la coppia Koulibaly-Albiol è impresa ardua per tutti, un
po’ perché un conto è assettarsi nei meccanismi di Sarri all’Empoli,
tutt’altro è farlo al Napoli. Così in estate, dopo due anni in azzurro,
il centrale settignanese ha dovuto far le valigie, da un lato a
malincuore, dall’altro con tanta voglia di riscatto.