L’approfondimento di Riccardo Muni: “A ruota libera”

L’estate del Napoli è stata caratterizzata più dalle chiacchiere che da operazioni di mercato. Le amichevoli estive hanno gettato nello sconforto la tifoseria azzurra che, a lungo, ha sognato il ritorno in azzurro di Edinson Cavani. C’è chi ha speculato sulla fede incrollabile dei napoletani, producendo le prove più svariate sull’arrivo a Napoli del Matador. L’epilogo della trattativa, che secondo alcuni c’è stata davvero, è tristemente noto e quando Cavani tornerà a calcare il manto erboso del San Paolo lo farà da avversario, in Champions League. Per fortuna, l’avvio scoppiettante in campionato con le due vittorie consecutive, ha ridato entusiasmo ai tifosi del ciuccio. Chi ha fatto più chiacchiere che fatti è stato il patron, Aurelio De Laurentiis, innescando polemiche a 360 gradi e sparando a zero su tutto e tutti. Ha litigato a distanza con la giunta del comune di Napoli, sulle note vicende relative al rifacimento dell’impianto di Fuorigrotta. Ha litigato, sempre a distanza, con Maurizio Sarri che gli ha sempre risposto con una inaspettata classe british…bravissimo maestro! Ha litigato, per l’ennesima volta, con alcuni giornalisti che si sono visti costretti ad invocare l’intervento dell’USSI. Ha litigato con i tifosi, stavolta non solo a distanza, mostrando una pericolosa irriverenza nei confronti di chi ha nei colori azzurri un amore incondizionato. Ha comprato il Bari, sfruttando una nuova opportunità di business che il mondo del pallone gli ha offerto sopra un piatto d’argento e, nell’insediarsi alla guida della compagine pugliese, ha litigato con tutta la città di Napoli. Chiacchiere al vetriolo pronunciate a ruota libera da parte di chi, troppo presto, ha dimenticato cosa Napoli ha saputo regalare a lui ed alla sua famiglia, che si è divisa equamente gli incarichi societari, estromettendo figure che avrebbero stretto ancora di più il legame tra squadra e tifosi. Però caro De Laurentiis, se Napoli è casa tua perché ti ha accolto a braccia aperte, essa non è cosa di tua esclusiva proprietà. Il Napoli è dei tifosi, della città e tu, volente o nolente, devi portare il dovuto rispetto. Il Napoli è senso di appartenenza che raramente si ritrova altrove; un sentimento che non può essere calpestato o sminuito neppure di fronte alle più pressanti richieste. Il Napoli esiste da novantadue anni, esisteva prima di don Aurè e continuerà ad esistere anche dopo la dinastia dei cinematografici. È vero che il Napoli è ripartito da zero, proprio come sta partendo il suo Bari. È vero che è passato dai campi di Gela e San Benedetto del Tronto, proprio come toccherà al Bari passare per i campi di Portici e Torre del Greco. Però adesso siamo lassù e non è cafone il desiderio di vincere qualcosa di veramente importante. Caro De Laurentiis, sono certo che anche i tuoi nuovi tifosi la pensano allo stesso modo.
Riccardo Muni
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