È tutto un altro Napoli con Allan
di Enrico Fedele
Bravo Ancelotti, bravo. Come avevo anticipato nella mia rubrica della
scorsa settimana, l’inserimento di Allan avrebbe potuto risolvere tutti
i problemi del centrocampo. E così è stato. Il brasiliano è stato
stratosferico, inarrestabile, generoso. Insomma è stato l’uomo chiave
che ha consentito al Napoli di battere meritatamente la Lazio dopo una
partenza sotto tono che mi aveva fatto temere il peggio. Invece alla
distanza è venuta fuori la squadra di…Sarri che ha imposto il suo
gioco con piccoli necessari accorgimenti tattici. Una squadra più
attendista e più contropiedista, una squadra che si difende meglio e
attacca di meno, con un numero limitato di tagli per Insigne e Callejon
ma molto pratica ed essenziale. Ancelotti ha badato al sodo, lasciando
in panchina i nuovi acquisti Verdi e Ruiz, ed ha preferito non rischiare
nulla al debutto in campionato.
Ha sfruttato al meglio i due tridenti a
disposizione a centrocampo: quello iniziale con Allan-Hamsik-Zielinski
in un Napoli propositivo e quello con Allan-Diawara-Rog in un Napoli di
contenimento. Insomma il nuovo tecnico ha preferito ripartire dalla
squadra dei record, che è quella dei 91 punti della scorsa stagione con
il solo inserimento di Karnezis tra i pali, che, in verità, se l’è
cavata abbastanza bene, nonostante la non brillante prestazione del
tandem Albiol- Koulibaly.
La nota positiva, al di là di Allan, è stato
certamente Milik che ha sfruttato quelle poche palle giocabili, segnando
due gol (uno annullato dal Var) e sfiorando la doppietta. Bravissimo
Insigne nell’indovinare il suo classico tiro a giro, ma la condizione
buona è di là da venire. La Lazio? Una partenza aggressiva, meritato il
vantaggio con Immobile, poi a tratti è sembrata una squadra fantasma che
passeggiava in campo, tanto da lasciare agli avversari il comando del
gioco e i tre preziosi punti. Ora non ci resta che vedere stasera quanto
vale questa nuova Inter, dopo aver “ammirata” la vecchia Signora, che,
purtroppo, non muore mai…