Insigne: «Se seguiremo Ancelotti andremo lontano»

Insigne: «Se seguiremo Ancelotti andremo lontano»

di Pierpaolo Matrone
Il talento è enorme, di questo ormai è impossibile discutere. Ci piace
pensare che Lorenzo Insigne abbia appositamente conservato i gol per il
campionato, dopo un’estate a secco. La condizione non è ancora delle
migliori, l’esterno azzurro a tratti sulle gambe, ma la voglia non manca
mai. Anche nelle amichevoli disputate fin qui, sebbene non abbia trovato
il gol, lo spirito di sacrificio è stato bello in vista. Forse perché la
responsabilità di portare quello stemma al petto la sente più di tutti,
il profeta in patria che forse può rappresentare l’eccezione alla regola
di matrice latina. Lorenzo Il Magnifico, un motivo ci sarà se in tanti
lo chiamano così in giro per l’Italia. Decisivo in quest’esordio contro
la Lazio, oltre a mettere lo zampino nell’azione del gol di Milik,
l’esterno azzurro ha ritrovato quella via che un po’ sembrava smarrita.
Quella del gol, imboccata soltanto otto volte in campionato la scorsa
stagione.

IL SOGNO. Stavolta è determinante con la rete che vale il successo.
Merito della preparazione, dice lui: “Noi abbiamo lavorato duro
quest’estate per arrivare al massimo . Abbiamo fatto questa prestazione
di cuore e dobbiamo continuare così”. Lavora più di tutti, Insigne, un
po’ perché l’ha sempre fatto, un po’ perché la beffa dell’annata passata
l’ha accusata in maniera forte. Dopo una stagione dai numeri incredibili
– è stato il giocatore che più ha calciato in porta in tutta la Serie A
– non conquistare lo scudetto ha lasciato un amaro in bocca che
difficilmente va via. Lorenzo lo sa, questo è il periodo giusto per
coronare il suo sogno: “Vincere lo scudetto con questa maglia è sempre
stato il mio sogno, ma per parlare di campionato è presto, visto che le
altre si sono rinforzate tutte con grandi acquisti”. Chissà, con la
Juventus di Cristiano Ronaldo sarà ancor più difficile, ma vagheggiare
non costa nulla. E’ un po’ come esprimere un desiderio, che magari con
Carlo Ancelotti può realizzarsi: “Dobbiamo seguire il mister, è un
grande e ha vinto tanto. Se lo seguiamo possiamo fare grandi cose in
campionato e in Champions League”. No limits.

LEADER. Parla da leader, Insigne, che a 27 anni – seppur senza la fascia
di capitano, ma soltanto per la presenza dell’inossidabile Hamsik – ha
forse capito che è il momento di caricare sulle sue spalle il peso
dell’intera squadra. Chi può avere più stimoli di lui, vero e proprio
idolo della tifoseria? Nessuno. E la prima risposta è già arrivata con
il suo tiro a giro che non ha dato scampo a Strakosha, ha fissato il
risultato sul definitivo 2-1 e ha portato i primi tre punti
dell’era-Ancelotti. E da vera guida della squadra sa benissimo che la
compattezza è una caratteristica fondamentale per la buona riuscita
della stagione. “La nostra forza è il gruppo – risponde fiero a chi gli
chiede un confronto con le altre di A – La cosa importante è che siamo
rimasti gli stessi dello scorso anno, con qualche arrivo nuovo a darci
una mano che sicuramente gioverà”. Per ora è lui, da una vita a Napoli,
a fare da trascinatore.

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