Il dodicesimo Hamsik resta quello di sempre, qualche tatuaggio in più, una dimensione favolistica e la voglia matta di essere protagonista in quella Champions che stregherebbe chiunque («il momento dell’inno è emozionante assai») e poi inseguire un sogno, che una volta confessò: «Vorrei vincere lo scudetto qua e poi lasciare». Si riparte, con le gerarchie del campionato che sono in fase di definizione, un mercato che non ha abbagliato la città ma non ha immusonito né Ancelotti e né la squadra: si ricomincia con un Hamsik tutto nuovo, regista in mezzo al campo, e sarà un inedito, praticamente, perché lui là c’è già stato, però in un centrocampo a due, dunque con compiti e dinamiche di sviluppo diverso. Fonte: CdS