Il calcio è uno sport dove non ci sono solo i risultati e la crescita economica dei club, ma anche le scuole calcio sono la base per poter far crescere al meglio le varie società. Ad esempio l’A.C. Sant’Anastasia ha un progetto davvero interessante e può dare degli ottimi risultati. Ilnapolionline.com ha intervistato il d.g. Enrico Oncia sulla struttura e su tanti argomenti.
Quali sono i progetti della scuola calcio A.s. Sant’Anastasia? “Io credo che la filosofia migliore è metterci passione e soprattutto credere in quello che fai. Noi abbiamo preso in gestione lo stadio “Agostino De Cicco” di Sant’Anastasia da due anni e tra non molto il campo sarà in erba sintetica e l’impianto è di 5 mila posti. Io credo che prima conta costruire un buon vivaio, poi avere lo stadio in gestione e infine avere le squadre nel calcio professionistico, ma purtroppo nel calcio di oggi non accade ciò. In tutto questo il merito per questo progetto è del nostro presidente Giuseppe Di Marzo”.
Il nostro sito si occupa di settore giovanile e ti volevo chiedere come sono i rapporti con il club azzurro a livello di vivaio? “Direi molto buoni, infatti dalla nostra scuola calcio ci sono ben due ragazzi che giocano nelle squadre del Napoli. Il primo è il classe 2007 Raffaele Dicostanzo, mentre da un po’ di tempo c’è anche il 2001 Ciro Guadagni che quest’anno farà parte della Primavera. Mentre al Foggia il classe 2004 Relli Tommaso. Infine l’ex portiere del Napoli Pone classe 2001 è passato prima al Benevento e ora all’Avellino insomma tanta crescita per la nostra scuola calcio che da anni è come categoria d’elitè da due anni e ci sono anche istruttori Uefa A e B”.
Parlavi di Ciro Guadagni che quest’anno milita nel Napoli Primavera, quali sono le caratteristiche principali? “In questi anni Ciro ha fatto bene nelle varie categorie del Napoli, perché è un professionista serio, un ragazzo con la testa sulle spalle e con ampi margini di crescita. Il prossimo anno mi auguro che possa confermare quanto di buono fatto in passato e sono certo che anche con la Primavera si saprà far valere”.
Infine ti vorrei chiedere come mai secondo te società gloriose come Bari e Avellino non sono riuscite a rimanere nel professionismo? “Io ho una mia teoria, credo che in questo mondo ci vogliono passione e progettualità, se manca una di queste componenti alla lunga ne paghi le conseguenze. Io penso che sono due piazza davvero prestigiose e che come hai detto tu hanno fatto anche la serie A. Certamente c’è stata la giusta passione in questi anni, questo è innegabile, ma poi qualcosa non è andata come ci si aspettava. La nostra scuola calcio ha intrapreso questo progetto di avere lo stadio di proprietà che è fondamentale per la crescita di una scuola calcio oltre che per il club stesso. Senza dimenticare che ci sono all’interno della struttura uno dei campetti, poi abbiamo lo sponsor tecnico Robe di Kappa, lo stesso del calcio Napoli, perciò ci sono le basi per poter tornare a grandi livelli. Un altro aspetto è che il simbolo della nostra scuola calcio è la stella con i colori bianchi e blu, quindi come detto all’inizio, prima creare un buon vivaio per poi tornare nel calcio che conta”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco