E‘ difficile immaginare che Società e Comune possano trovare un accordo, una modalità per gestire insieme lo stadio San Paolo. Non è un caso che a oggi il Napoli abbia messo per iscritto alle autorità sportive che giocherà a Palermo.
Non è la prima volta che in piena estate questo spauracchio fa capolino, tuttavia mai come questa estate la rissa Società-Comune è stata così aspra, dura e continua. Auricchio comunque lascia aperta la porta del dialogo con la Società dove ci sono figure che, pur restando critiche e molto di più con l’operato di Palazzo San Giacomo, tentano di ricucire l’ennesimo strappo per iniziare la stagione con la partita amministrativa – che è doppia – messa a posto. Bisogna regolarizzare l’ultima convenzione utile, che risale al 2016, e i debiti e crediti che le parti vantano l’una con l’altra risalenti a quell’epoca. Poi c’è la seconda parte dell’accordo, la convenzione per gestire l’impianto fino al 2022, discussa il 31 luglio nel corso di un vertice proprio tra De Laurentiis e Auricchio, incontro durante il quale sembrava si fosse imboccata la strada giusta.. Invece la scelta di mettere la firma al San Paolo è stata galeotta. Vedere l’impianto ridotto a un cantiere ha fatta infuriare il presidente ed è saltato tutto. Al momento il Napoli – se il San Paolo sarà ok sotto il profilo dell’agibilità – giocherà con una autorizzazione che arriverà solo a 48 ore dalla gara. Cosa che peraltro avviene già da due anni. Fonte: Il Mattino