Il primo Milik, quello che si porta appresso la curiosità ed anche un pizzico di pregiudizio, perché il predecessore ha le sembianze di un mostro tecnico, segna un gol ogni 87 minuti, ne fa tre in Champions (due alla Dinamo Kiev ma in casa sua), altri due al Milan e l’ennesima doppietta al Bologna, ma in soli 29 minuti. Il resto lo decide il destino, che gli fa saltare un legamento sul più bello, facendogli perdere la stagione. E quando quella successiva sta per ricominciare, con la cautela necessaria e un Mertens che ha scoperto una nuova, prolifica, dorata esistenza da bomber, dopo un gol in Champions e un altro in campionato, proprio perché nella vita non bisogna negarsi nulla, se ne va un altro legamento. Fonte: CdS