Mentre a Napoli e anche nel ritiro di Dimaro non si parla di altro che del sogno di vedere nuovamente Edinson Cavani in maglia azzurra, il gruppo partenopeo, che via via si sta rimpinguando con l’arrivo dei calciatori reduci dal mondiale di Russia, lavora agli ordini di Carlo Ancelotti. Due le amichevoli disputate fino ad oggi dagli azzurri, che lasciano il tempo che trovano, questo è vero, ma dalle quali è comunque possibile trarre qualche spunto di riflessione. Il primo riguarda il nodo del portiere che, con la partenza di Pepe Reina, apre un vuoto da colmare entro la metà di agosto. Meret, giovane talento su cui la società di Aurelio De Laurentiis aveva puntato, è alle prese con l’infortunio e starà fuori per un po di tempo. Troppo rischioso presentarsi ai nastri di partenza con il solo Karnezis ed una partenza ad handicap sarebbe il modo peggiore per cominciare la stagione di CR7 in Italia. Restiamo tranquilli poiché la società ha ben presente questo aspetto, almeno stando a quello che si legge tra le righe di mille farneticazioni da calciomercato. Altro nodo da sciogliere velocemente riguarda il terzino, meglio se adattabile su entrambe le fasce. Christian Maggio si è congedato e Ghoulam avrà tempi lunghi per il rientro dal fastidioso infortunio. Se in avanti si sente forte la necessità di un centravanti di ruolo, al di la delle dichiarazioni di facciata e delle smentite dai toni stizziti del patron napoletano, c’è chi si è messo in evidenza. Il neo acquisto Verdi ha già lasciato intravedere numeri di alta scuola e sia Inglese che Ounas stanno facendo di tutto per convincere Ancelotti a puntare forte su di loro. Ma è in mezzo al campo che il nuovo Napoli sta cambiando pelle. Capitan Hamsik, dopo undici anni di incursioni da mezzo sinistro, si è preso le chiavi del centrocampo agendo in un ruolo nuovo, quello del regista. Esperienza ultradecennale, visione di gioco da fuoriclasse e doti tecniche notevoli gli stanno consentendo di muoversi a proprio agio nel fazzoletto di campo attorno a cui ruota tutto il gioco degli azzurri. Se Hamsik sta facendo il Jorginho, c’è il nuovo tassello che sta facendo l’Hamsik. Fabiàn Ruiz è arrivato dalla Spagna in punta di piedi, oscurato dal polverone mediatico legato al presunto ritorno del Matador a Napoli, ma sta già incantando i tifosi del ciuccio ed il suo nuovo allenatore che sembrerebbe intenzionato a non voler rinunciare a lui per nessun motivo. Già buona l’intesa tra lo spagnolo ed il capitano slovacco che si stanno candidando a costituire l’ossatura di base della mediana che verrà completata secondo le esigenze talvolta da Allan, altre da Rog piuttosto che da Diawara…senza dimenticare Zielinski che è atteso dalla stagione della definitiva consacrazione. Chi ha visto il Napoli all’opera nei primi centottanta minuti di precampionato, ha parlato di una squadra sui cui è ancora impresso il marchio di fabbrica di Maurizio Sarri ma che, al tempo stesso, sta evolvendo l’idea tattica sarrista in qualcosa di più aggressivo ed immediato, con verticalizzazioni micidiali che colgono gli avversari di sorpresa. Manca ancora qualcosa al Napoli e manca il botto finale, al di là di quello che afferma Aurelio De Laurentiis. Tuttavia delle certezze ci sono e sono tutte la, nel mezzo del campo, dove chi è stato poco considerato dal precedente allenatore ha la possibilità di rendersi utile alla causa napoletana. Chiosa finale sulla diatriba a distanza da Aurelio De Laurentiis e Maurizio Sarri. Il primo che approfitta di ogni occasione per lanciare frecciatine al suo ex tecnico e quest’ultimo che, viceversa, vince di cortesia il suo ex datore di lavoro rispondendo con pacatezza e garbo e, soprattutto, tanta riconoscenza. Lancio un invito al patron napoletano di finirla con questo atteggiamento ostile e dai toni discutibili, poiché ci perde la sua immagine in primis e quella di tutta la squadra. Inoltre, Maurizio Sarri merita solo complimenti e ringraziamenti per il triennio che ci ha regalato, tra sogni spezzati e occhi meravigliati da tanta bellezza di gioco!
Riccardo Muni
@riccardomuni