Si legge nella lunga intervista rilasciata a Il Mattino (Leggi edizione integrale qui)
97 gol in maglia azzurra. Il più bello?
«Quello al Bologna, dopo meno di un minuto, scarto quattro difensori e sento il boato dei 10mila tifosi venuti fino a lì. Qualcuno dice: altro che coniglio, questo è un leone. E io dissi: calma, qui di leone c’è sempre e solo Vinicio».
Ha sempre giurato di non ricordarselo neppure quel gol?
«Mi ricordo tutto, mica sono rimbambito».
Però il gol che i napoletani ricordano di più è un altro…
«Lo so, ma a 34 anni restai fermo. Il Napoli non voleva più saperne di me, mi voleva la Roma che aveva Herrera in panchina, ma anche la Sampdoria, la Fiorentina e il Milan di nuovo. Mi chiama Allodi e decido di andare alla Juventus. Una seconda giovinezza. Entro sempre e faccio gol. Lo feci anche al Napoli quel giorno di aprile. Non sono mai stato un traditore, perché se il Napoli voleva poteva tenermi. Non lo fece».
Core ngrato dunque la ferisce ancora?
«Ricordano tutti me. E Zoff che fino a quel momento era stato il migliore in campo prendendo un tiro di Juliano che era diretto all’incrocio dei pali?».