Fino allo scorso ritiro era il drone che la faceva da padrone con Sarri in campo che così monitorava ogni azione, per poi rivederla. Con Ancelotti invece questo è stato sostituito dalla gru a bordo campo, sulla quale c’è Montanaro, uno dei collaboratori del tecnico, munita di telecamera sempre collegata da un pc.
Questa gru è anche una sorta di gps, che monitora e controlla la velocità dei giocatori in campo. Una sorta di autovelox, che segnala quando è ora di rallentare.
Nella gara di sabato col Gozzano, ad esempio, ad un certo punto, dalla gru che era posizionata sulla pista di atletica, arriva la segnalazione che Verdi si stava muovendo in maniera anomala. Questa segnalazione arriva ad Ancelotti, che da esperto qual’è, si era già reso conto dell’anomalia.
“C’è il pericolo concreto che, muovendosi troppo a strappi, Verdi possa produrre un eccesso di acido lattico e dunque rischiare un infortunio muscolare. Detto fatto, dopo soli 35’ in campo nella ripresa, l’attaccante esterno viene prontamente sostituito evitando rischi eccessivi”.
Ancelotti è circondato da collaboratori sempre attenti e rigorosi, che curano ogni spetto della preparazione degli atleti. A cominciare dal vice, il figlio di Ancelotti, Davide. Poi i preparatori atletici Francesco Mauri e Manuel Morabito; quelli dei portieri Alessandro Nista e Roberto Perrone; il supervisore dei rapporti di staff, Beniamino Fulco; il match analist: Simone Montanaro; e quello del gps e dati fisici gara: Luca Carlo Guerra.
La Gazzetta dello Sport