Julio Velazquez, è l’allenatore scelto da Pozzo per guidare l’Udinese, per uscire dagli schemi tradizionali. Ha solo 36 anni, tanto da essere il più giovane dei tecnici italiani, e non molto è noto in Italia, ma sicuramente ha un ottimo futuro davanti. A La Gazzetta dello Sport, Vazquez ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a dire sì e ha spiegato quello che sa del calcio di casa nostra.
«Vivo di calcio 24 ore su 24. Penso al calcio da quando ero bambino e a 15 anni ho cominciato ad allenare. Facevo entrambe le cose: giocatore-allenatore. Penso di avere la vocazione. Ho capito subito che mi piaceva più allenare».
A chi si è ispirato?
«Guardavo solo calcio e ancora oggi faccio così. Arrigo Sacchi l’ho sempre ammirato tanto, quel Milan degli olandesi credo sia fonte di ispirazione per tanti. Poi ho seguito Francisco Maturana, che a quei tempi era in Spagna, e Johan Cruijff».
Chi l’ha portata qui e come?
«Gino Pozzo. Ci siamo incontrati nove mesi fa. Lui e i suoi collaboratori hanno visto la nostra squadra, l’Alcorcon. Ci siamo visti in Spagna, ma io ero già stato a Udine l’anno prima. E adesso alleno l’Udinese».
Cosa sa della Serie A italiana?
«Che è molto tattica, molto dura. Ho visto tutte le partite dell’Udinese, ho visto tante partite dal vivo anche in stadi come Modena e Brescia. Ho capito che si cambiano tanti moduli nella stessa partita. Non conosco di persona nessun allenatore italiano, ma apprezzo molto il gioco di Giampaolo alla Sampdoria e ho ammirato quello di Sarri col Napoli».