Il Mattino – “Il Ronaldo di De Laurentiis si chiama Ancelotti”

Il pluridecorato Cristiano Ronaldo, che ha deciso di chiudere con il Real Madrid (e l’assillante fisco spagnolo) dopo aver vinto la sua quinta Champions League. Sull’affare si è lanciata la Juve, che due anni fa aveva sottratto alla concorrenza Pjanic e Higuain per indebolire Roma e Napoli e adesso spara grosso: vuole arrivare prima anche in Europa e può riuscirvi strappando al Real il campione portoghese.

Il Napoli? Ha un grande organico, come certifica il risultato della scorsa stagione, e il suo CR7 lo ha preso il 23 maggio. Si chiama Carlo Ancelotti, è l’italiano che ha vinto di più al mondo, allenando i più forti, compreso il portoghese.
Ancelotti parte da quel forte gruppo (nel senso più esteso del termine: non si limiterà a far giocare 13-14 calciatori come Sarri e questo eviterà i cali accusati nella fase cruciale della stagione), integrato da Verdi, l’esterno che sarebbe servito già nello scorso gennaio, e da giovani di qualità come il centrocampista Fabian Ruiz e il portiere Meret, al quale il ct Mancini aprirà le porte della Nazionale. L’indirizzo strategico di De Laurentiis – giocatori giovani e di talento, parzialmente mortificati da Sarri nelle scorse stagioni – è condiviso da Ancelotti perché dà al Napoli un’ampia prospettiva nell’imprescindibile rispetto dei bilanci. Con Mister Champions in panchina può ulteriormente crescere la personalità degli azzurri e, attraverso variazioni tattiche, perfino migliorare il gioco che nel triennio di Sarri ha conquistato l’Europa.

Su CR7 De Laurentiis si espresse così alla vigilia di Real-Napoli del febbraio 2017 in un’intervista al Mattino: «E che ci faccio tra un po’ di anni con Cristiano Ronaldo? Io investirò sui diciottenni e vincerò con loro». Lunedì comincia il ritiro precampionato e il Napoli non vede l’ora di riaccendere i motori. Perché la sfida, se è difficile, è più affascinante, soprattutto con il magnifico duello tra l’allenatore e il campione che trascinarono il Real Madrid alla Decima. Uno è tornato in Italia, l’altro è vicino. Fonte: Il Mattino

 

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