L’approfondimento – di R. Muni: “Quel dito medio”

Il mondiale di Russia sta per entrare nel vivo, con gli scontri ad eliminazione diretta da cui verranno fuori le due finaliste che si contenderanno il più prestigioso titolo iridato, a metà luglio prossimo. Qualche vittima illustre i gironi l’hanno mietuta, la Germania campione in carica su tutte. Per la squadra di Loew, si è ripetuta la beffa della fatal Corea del Sud, circa mezzo secolo dopo la cocente delusione toccata all’Italia, eliminata per mano degli stessi asiatici. Il prematuro ritorno a casa dei teutonici è stata l’occasione per levarsi qualche sassolino tricolore dalle scarpe. Tutto lecito, compresa qualche battuta sopra le righe senza, tuttavia, scadere nell’offesa. D’altronde siamo tutti d’accordo nel ritenere lo sfottò il sale del tifo, cosa ben diversa dal cattivo gusto o, peggio ancora, dal razzismo. Chi ha rischiato seriamente di subire la stessa sorte dei teutonici è stata l’Argentina, con un piede fuori dal mondiale fino ad una manciata di minuti dal termine della sfida con la Nigeria, quando un gol di Rojo ha regalato alla nazionale albiceleste il pass per gli ottavi di finale. [Argentina, poi, da qualche ora eliminata dalla competizione ad opera della Francia di Dechamps che passa ai quarti] Sulle tribune, dopo la gara con la Nigeria, è andato in scena il Maradona show, costretto durante l’intervallo alle cure mediche per un leggero malore, probabilmente causato dall’andamento del match. Tra una preghiera ed un’imprecazione, una smorfia ed un sorriso, è arrivato il gol del definitivo vantaggio albiceleste ed il D10S si è lasciato andare ai festeggiamenti…alla sua maniera. Quel dito medio esibito in mondovisione è stato il pretesto per un nuovo diverbio tra seguaci e detrattori del pibe de oro. Tra coloro che hanno cavalcato l’onda emotiva provocata dal gesto del D10S c’è lo juventino Bernardeschi che ha così ridato dignità al suo analogo gesto di qualche settimana fa. Essere maradoniani piuttosto che antimaradoniani equivale ad essere pro o contro Napoli ed il Napoli e la diatriba tra le due fazioni ha presto chiamato in causa gli azzurri ed i suoi tifosi.

Alla fine dei conti, la vicenda tra i novelli guelfi e ghibellini non ha quasi mai superato i limiti della decenza e ci limitiamo a sorridere di fronte ad un gesto eccessivo, che rispecchia fedelmente il carattere del suo autore. Tuttavia Diego si ama così com’è e quel dito medio lo rivolgiamo a tutti coloro che fanno dell’antinapoletanità la propria ragione di vita. Chi invece ha superato i limiti della decenza è Giuseppe Cruciani che, nel goffo tentativo di fare una battuta, ha dato sfoggio di tutto il suo qualunquismo e del suo inguaribile razzismo. Vittima di turno è lo stato di Panama a cui andrebbero fatte le scuse, non prima di aver preso provvedimenti seri nei confronti di un personaggio infimo che troppo spesso infanga la categoria dei giornalisti ed i tanti italiani per bene.

Riccardo Muni
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