Dino Zoff è stato uno dei migliori portieri che il calcio italiano abbia mai avuto. Una vera e propria istituzione, un campione davvero di altri tempi. Di Mondiali, finali e partite gloriose ne ha vissute eccome e l’ex calciatore, nell’intervista concessa a Radio Crc, nel corso dell’appuntamento odierno con “Si Gonfia La Rete”, fa accenno ad esse. Senza però dimenticare quanto sta accadendo in questi giorni in Russia, sede del Mondiale 2018. Una Coppa del Mondo, a detta sua, in cui anche la nostra Italia avrebbe ben figurato:
«Nel ’70 ero in panchina, ma la concorrenza era spietata. Il Mondiale è cambiato tantissimo, lo stadio Azteca era straordinario e non dico che era un altro calcio, ma vivevamo un’altra gioventù. Il fuoriclasse è la soluzione primaria per lo sport del calcio anche perché la base di una squadra è fatta di calciatori. L’attuale base dell’Italia non è male e in questo Mondiale non avremmo sfigurato. Abbiamo dei giovani interessanti e con un po’ di sale in zucca faremo bene. Mancini è un allenatore intelligente, poi è importante che i giovani mostrino le loro qualità. La finale? C’è un certo equilibrio e Brasile-Belgio ci può stare come finale. La qualità del Belgio è straordinaria, ma non è mai riuscito a vincere un Mondiale».