Finora Mertens è stato il miglior calciatore della serie A visto in azione nella rassegna. Su buoni livelli il colombiano Cuadrado (ha anche segnato nella partita che ha decretato l’eliminazione della Polonia di Milik e Zielinski), il croato Brozovic e il francese Matuidi, invece Milinkovic Savic – il campione per cui la Lazio chiede 100 milioni – si è espresso sotto tono. Meglio non parlare dei rappresentanti argentini della Juve: Higuain e Dybala non sono stati presi in considerazione dal confuso commissario tecnico Sampaoli, che dopo aver compiuto assurde scelte (come ha potuto non convocare il capocannoniere della serie A Icardi?) si gioca il posto e la reputazione domani contro la Nigeria.
Onore a Mertens, dunque. Al suo gioco brillante, alla sua capacità di essere sempre dentro la partita, con un gol o un assist. Calciatore universale sul fronte d’attacco, è infatti utilizzato dal ct Martinez da esterno, trequartista e prima punta, il ruolo che aveva ritagliato per lui Sarri nell’autunno di due anni fa, dopo il primo grave infortunio subito da Milik. E Dries, arrivato caricatissimo al secondo Mondiale della carriera, non sbaglia una giocata. Merito del suo talento e anche del lavoro che ha svolto in questo triennio con l’allenatore toscano. Non sarà un problema proseguire con Ancelotti, tecnico di grande esperienza e senz’altro più duttile del predecessore, quindi propenso a sfruttare nel miglior modo possibile le caratteristiche del belga, il vero campione di quella serie A che sta confermando sul palcoscenico mondiale di avere ridotti contenuti tecnici.
Fonte: Il Mattino