Lobotka ha la carta di identità che si integra alla perfezione con il settore

Lobotka è un robot, ne ha messe assieme trentotto su trentotto, non è un gigante, non è un goleador, non ha il dovere di creare assist ma di produrre gioco: ha dalla sua una carta di identità che si integra alla perfezione con il progetto e con il settore (tutti giovani, a parte Hamsik, il più vecchio di tutti diventerebbe, nel caso partisse il capitano, Allan, che ne ha 27) e soprattutto con l’idea di calcio che lo ha già stregato, almeno così sembrava qualche settimana fa: «Mi piacerebbe molto giocare nel Napoli ed essere allenato da Ancelotti». Il mercato cambia in ogni istante, lascia spalancare orizzonti e poi li richiude inaspettatamente ed improvvisamente: Però Lobotka è ancora lì, sospeso tra il Napoli e il Psg, ad attendere che qualcuno si lanci sulla sua prossima giocata. Chi, come e quando sono interrogativi di quest’estate, comunque attraversata ad osservar le stelle.  Fonte: CdS

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