E’ una mezzala, se ne va in giro con la maglia numero sei, ma è anche un “otto”, danza tra le linee, affonda, spacca la partita, se la prende, la orienta, sa di Hamsik – anche se meno pronunciato. Fabian Ruiz con quel piedino lì e quell’età da «mascotte» (più o meno) può rappresentare l’ennesimo ponte sul futuro, quello dei baby centrocampisti azzurri a disposizione di Ancelotti (Diawara, Zielinski e Rog, poco più di sessant’anni in tre), assorbire i segreti da Allan e aspettare che Hamsik apra alla successione.
E’ capitato assai prima del previsto e ora nel mosaico di centrocampo d’una squadra che ha bisogno di interdizione e di struttura (sulle seconde palle, sui rilanci difensivi) sul centro-sinistra (del 4-3-3) ci può star bene uno spagnolo che, andando a scavare nella sua memoria e, volendo, saprebbe anche essere corazziere del (4-2-3-1), uno da tenere lì, come sentinella: perché certo non sarà (solo) una questione di centimetri, ma un metro e novanta (scarsi) sono proprio tanti. La pulce non c’è più.
Fonte: CdS