E’ in Russia come opinionista di Telesur, e non le manda certo a dire. Maradona ritorna sulla gara della sua Argentina contro l’Islanda, dove Messi ha sbagliato un rigore importante.
Ma il Pibe de Oro non si accanisce contro la Pulce, bensì contro il ct Sampaoli. «Questo pari ci mette nei guai. Se l’Argentina continua a giocare così non credo che Sampaoli potrà tornare a casa. È una vergogna non aver preparato uno schema: pur sapendo che gli islandesi sono tutti uno e novanta, abbiamo battuto tutti gli angoli alti, così li respingevano di testa, invece di giocare palla a terra. Non ci sono state sovrapposizioni quando uno attaccava sulla fascia. S’è visto che noi abbiamo lavorato male, e loro bene».
Il pareggio con l’Islanda complica il cammino dell’Argentina, facendo diventare ogni partita successiva, una finale da dentro o fuori.
Maradona sottolinea ancora una volta cosa è stato questo pareggio, ma ancor di più cosa dovrà essere l’Argentina d’ora in poi. «Stiamo parlando dell’Islanda – rincara la dose Diego –, un paese con 350mila abitanti, forse 400mila. Loro hanno giocato come dovevano, hanno raddoppiato su Messi, speso e volentieri l’hanno marcato in quattro, ma il tema è che l’Argentina non è mai riuscita ad attaccare. Per cui ora dimentichiamo l’Islanda e concentriamoci sul fatto che l’Argentina non è riuscita a risolvere tute le domande che la partita le ha proposto».
Ieri i ragazzi dell’albiceleste hanno incontrato e hanno pranzato con le loro famiglie. Ma in tutti rimbombavano sempre le parole di Maradona. «Non abbiamo perso per il rigore di Messi o per i giocatori. Quando si vince, si perde o si pareggia si è sempre in undici. Ma bisogna vedere come si vince, come si perde e come si pareggia. Rischiamo di perdere le partite che stanno per arrivare: siamo nei guai seri, perché i nigeriani hanno esperienza, sono bravi in contropiedi e anche in zona gol».
La Gazzetta dello Sport