L. Castellini: “Sul portiere ecco cosa farei se fossi nel Napoli”
Una vita tra i pali e la seconda a sostegno degli altri: Luciano Castellini ha disputato 259 presenze con la maglia del Napoli tra il 1978 e il 1985, è uno dei pilastri azzurri del ruolo ed oggi, all’età di 72 anni, con alle spalle una lunga carriera da preparatore dei portieri (al Napoli, all’Inter e nelle giovanili dell’Italia), elogia De Laurentiis per il colpo Ancelotti e analizza all’orizzonte i tanti
profili accostati al Napoli e pronti a raccogliere l’eredità di Reina.
Ancelotti al Napoli, se l’aspettava? «De Laurentiis ha fatto benissimo, è un gran colpo. Ha puntato su un allenatore “vaccinato” che nel corso della sua lunga carriera ha vinto tanto, specialmente in campo internazionale».
Il suo ricordo di Ancelotti? «Non abbiamo mai lavorato insieme, ma qualche chiacchierata sì, c’è stata. Prima d’essere un grande allenatore era un ottimo centrocampista, con qualche problema fisico a fine carriera ma ugualmente incisivo. In panchina è sempre stato un moderato con grande personalità ed
esperienza, molto attento alla tattica, bravo a sfruttare i giocatori in
base alle proprie caratteristiche. Bravissimo anche nella gestione dello spogliatoio ».
Quale sarà il nuovo portiere del Napoli? «Ah non saprei, ormai sono usciti tutti i nomi (ride, ndr). Ma arriverà quello che darà maggiori garanzie, scelto dalla società e, ovviamente,
su consiglio dell’allenatore ».
Le faccio qualche nome, per cominciare: Sirigu? «Non so se il Torino se ne priverà, ma è un portiere da Napoli. L’ho allenato nel settore giovanile della nazionale italiana, fino all’Under 21. È reduce da un’annata strepitosa, è un portiere esperto che Ancelotti conosce bene, avendolo avuto al Psg. Con merito è ritornato in nazionale».
Meret? «Ho allenato anche lui, in nazionale. Era un portiere emergente, frenato
da qualche problemino fisico dal quale s’è ripreso, per fortuna. Nulla
da dire sulle doti, ma Napoli è una piazza importante e forse c’è
bisogno di un portiere esperto. Vedete Donnarumma? È forte ma ancora
molto giovane, e dopo aver commesso qualche errore – come in finale di
Coppa Italia con la Juve – ha subito tante critiche. Ecco, i portieri a
quell’età andrebbero supportati, non condannati. Vale anche per Meret».
Areola? «Non lo conosco troppo bene per giudicare».
Leno? «Lui sì, l’ho seguito qualche volta al Bayer Leverkusen. Ma costa tanto
e il prezzo, oltre al valore, lo fa soprattutto il mercato ».
Keylor Navas? «È un portiere molto strano, proviene da una scuola completamente diversa da quella italiana ».
Perché lo considera “strano”? «Parlo di caratteristiche: si spinge in avanti, rischia molto. Ma è abile, rapido e tra i pali efficace. E comunque quello del portiere è un ruolo delicato. Visto De Gea? Che errore al Mondiale, eppure lo
considero tra i migliori del suo ruolo».
La Redazione