Il paragone di Albertini: «Ancelotti come Messi o Cristiano Ronaldo»

Il commento, o per meglio dire, il paragone di Demetrio Albertini, è di quelli eccellenti e gratificanti. Ancelotti come i due fenomeni del calcio moderno, Messi e CR7.

Non è forzato il paragone, anzi ne esalta la storia, il curriculum, il peso di un allenatore vincente che ha seminato trofei in giro per l’Europa, che appartiene all’élite del calcio mondiale. L’elogio di Demetrio Albertini è una conferma sul valore di Ancelotti, la proporzione legata a due fenomeni assoluti del campo, capaci d’indirizzare ovunque il pallone e quindi anche le partite, dunque le stagioni delle quali sono protagonisti. Fa lo stesso Ancelotti, dalla panchina, con aplomb e calma, con quello stile che lo distingue, con eleganza ed esperienza, con una capacità naturale di saper gestire un’annata e avvertirne i momenti, senza mai soccombere. Albertini – che l’ha conosciuto al Milan – lo definisce un «top-player» perché ha discreti motivi per esaltarne lo stile, perché ricorda tutto del professionista e sa tutto dell’uomo, del suo grande amico: «Grazie al Napoli, il calcio italiano ha ritrovato un grande allenatore. Ancelotti è un top-player, come Messi o Cristiano Ronaldo. Ora servono solo dei giocatori per fare il salto di qualità e vincere – ha dichiarato Albertini a Rmc Sport -, cosa che non è riuscita in questi anni». Oltre le parole il supporto della memoria: tre Champions League, uno scudetto, una Bundesliga, una Ligue 1, una Premier League, due Mondiali per Club e sono solo appunti sparsi, sinteticamente, di una bacheca stracolma (e solo da allenatore). Ma c’è ancora spazio…

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