Si fa fatica a definirla una festa, seppure condita da un aggettivo pesantissimo, razzista. Ma una festa doveva essere, per celebrare il 2-0 della Juventus sul Napoli e l’accesso alla finale scudetto Under 15 con l’Inter, e una festa sarebbe rimasta, se Luciano Pisapia, centrocampista di Salerno, non avesse messo su Instagram il video dei cori dal finale razzista intonati con i suoi compagni: «Napoli usa il sapone». Il presidente del Coni Giovanni Malagò è disgustato. «Una cosa di una gravità senza precedenti – dice a Trieste, a margine della Giunta del Coni -, anche perché fa capire come già da giovani e da ragazzi nascano certe culture e mentalità. Sono abitudini che sono cento volte oltre alla parola sbagliata – rincara la dose -. Quanto avvenuto deve essere denunciato». Ieri il presidente del Settore giovanile e scolastico Vito Tisci, che organizza il campionato, ha inviato il video incriminato alla Procura federale, che ha immediatamente aperto un fascicolo. Il giovane Pisapia sarà deferito per discriminazione territoriale, come succede per i cori delle curve, e subirà un regolare processo. L’essere stato il primo a fare marcia indietro scusandosi dallo stesso profilo social non gli eviterà la probabile squalifica. La Juventus dovrà pagare un’ammenda per responsabilità oggettiva.
I vertici del club bianconero ieri si sono messi in contatto con Tisci e il commissario della Federcalcio Roberto Fabbricini, cui hanno dato la disponibilità a ritirare la squadra dal campionato, come ha fatto la Lokomotiv Lipsia in Germania sospendendo i 2003-04 che hanno postato una foto col saluto nazista ed esonerando l’allenatore. Ma dopo un lungo confronto, al fine di tutelare la regolarità del campionato, la Figc e la Juventus hanno trovato una soluzione alternativa: «Sottoporre i ragazzi dell’Under 15 bianconera ad un percorso formativo, che inizierà già nei prossimi giorni, sulle tematiche del rispetto dell’avversario e del corretto uso degli strumenti digitali». «Il gesto va assolutamente condannato, ma il provvedimento disciplinare non basta – spiega l’a.d. bianconero Marotta –, c’è anche un problema educativo. Dobbiamo essere più incisivi nell’attività di prevenzione». Per una volta, siamo allineati all’Europa: anche a Lipsia i giocatori verranno mandati ad un corso sulle ideologie.
Fonte: gasport