Finalmente si gioca! Chiuso il caso-Bari, dopo lo slittamento di una settimana le squadre sono riuscite a recuperare qualche infortunato e a presentarsi più riposate ai playoff.
CITTADELLA-BARI La penalizzazione ha fatto compattare i tifosi al Bari, che oggi saranno in più di mille a trascinare la squadra. Motivazioni forti, ma numeri poco incoraggianti: solo 5 le vittorie in trasferta, l’ultima il 2 aprile ad Avellino. Molto meglio al San Nicola, e senza la penalizzazione si sarebbe giocato lì. Ma tant’è. Il Cittadella in casa non è irresistibile come in trasferta: nel suo stadio vale la regola del 7 (vittorie, pareggi e sconfitte). E anche la stagione scorsa perse il preliminare in casa, contro quel Carpi che poi sarebbe arrivato in finale. Ma il Citta ha un vantaggio: è una squadra che gioca a memoria, velocissima e capace di approfittare degli sbilanciamenti altrui. Il Bari in campionato (0-0 il 17 marzo) aveva studiato le contromosse giuste, ma se vuole andare in finale dovrà fare di più. Magari come il 20 ottobre, quando in casa vinse 4-2. O come nel 2014, quando nel preliminare sbancò Crotone (3-0) e volò in semifinale.
VENEZIA-PERUGIA Un bel banco di prova per Nesta, alla seconda panchina italiana dopo il debutto negativo a Empoli. Perché non basterà lanciare all’assalto il suo Perugia, che in trasferta ha vinto come il Bari solo 5 volte (l’ultima il 17 aprile a Carpi) e in passato ha perso (in casa) un preliminare nel 2015 col Pescara. Il tecnico dovrà riuscire a far coesistere i suoi tenori (Diamanti, Cerri, Di Carmine, magari anche Buonaiuto e Terrani) e cercare il gol sapendo che il Venezia è micidiale nel chiudersi e ripartire in contropiede. Come in campionato il 12 novembre: 1-0 e Perugia battuto. In casa Inzaghi ha perso solo 3 volte e non potrà sfidare direttamente l’amico per la squalifica, ma prima di lasciare Venezia per Bologna vuole arrivare fino in fondo a questi playoff. Dodici anni fa lui e Nesta volavano alti, stasera uno piangerà…
Fonte: gasport