Maurizio Sarri da giovedì non può più essere «liberato» dal Napoli attraverso il pagamento della clausola rescissoria inserita nel suo contratto. Di conseguenza da ieri è invece iniziata una nuova fase di questa intricata vicenda che vede coinvolti il presidente De Laurentiis e quello che, allo stato attuale, è ancora il tecnico azzurro. Già perché Sarri non è stato formalmente esonerato così come Ancelotti non è stato formalmente tesserato. Tasselli che andranno al loro posto il 1° luglio con l’inizio della nuova stagione.
RISCHIO
Prima di quella data, però, c’è quasi un mese che deve ancora trascorrere e che potrebbe portare alla separazione tra Sarri e il Napoli. Dipenderà essenzialmente dalla capacità persuasiva della società che vorrà mettere sotto contratto il tecnico toscano nei confronti di De Laurentiis che è sicuro di avere il boccino in mano, anche se è chiamato a onorare un contratto con Sarri fino al 2020 (ingaggio di oltre 2,5 milioni lordi a stagione). Non essendoci più la clausola, è il momento per Chelsea, Tottenham (qualora andasse via Pochettino) o chiunque altro di farsi avanti. Poi starà a De Laurentiis decidere se scendere a patti, se intavolare un discorso che possa riguardare anche dei calciatori o se alzare un muro e costringere Sarri sul divano di casa. Il rischio che la vicenda finisca così c’è e sarebbe un peccato vedere volare gli stracci dopo una favola durata tre anni, che per poco non ha avuto il lieto fine con lo scudetto.
Fonte: Gazzetta